Aborto illegale a San Marino: lotta delle donne contro le restrizioni

di Alice Marchese


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Negli ultimi mesi stiamo assistendo alla lotta contro le restrizioni per il diritto all’aborto in Polonia. E’ intervenuta a riguardo anche l’attrice polacca Kasia Smutniak a Propaganda Live in onda su La7. Ma in realtà, c’è un altro posto più vicino di quanto pensassimo, dove abortire è illegale. Questo stato è la Repubblica di San Marino.

L’aborto illegale a San Marino

L’aborto a San Marino è illegale. È da Luglio 2019 che si discute per un disegno di legge per legalizzare l’aborto.

Nel codice penale ci sono gli articoli 153 e 154 che condannano con la reclusione da tre a sei anni ogni donna che abortisce, ogni persona che la aiuta e che procura l’aborto. L’interruzione di gravidanza non è consentita nemmeno in caso di stupro, incesto o malformazione del feto.

A San Marino, ancora nel 2021 per chi decide di abortire rischiano dai 3 ai 6 anni di carcere. Ma adesso, un gruppo di donne sammarinesi vuole provare a ribaltare la situazione con un referendum di iniziativa popolare. Servono circa mille firme per poterlo indire.

Proposte di legalizzare l’aborto

Gli aborti procurati per salvare la vita alla madre sono generalmente permessi per il principio di necessità, nonostante non vi siano esplicite eccezioni nella legge.

Una proposta di legalizzare l’aborto fu avanzata nel 1974, in sede di revisione del codice penale, ma il governo scelse di procrastinare la decisione per permettere un successivo dibattito, alla luce del quale è stato scelto di non apportare modifiche alla legislazione vigente.

Per effettuare l’aborto, le donne sammarinesi devono pertanto a rivolgersi di nascosto (per evitare l’incriminazione penale) ai consultori e agli ospedali esteri (generalmente al vicino ospedale di Rimini), sostenendo personalmente anche tutte le spese sanitarie, pari a circa 2.000 euro, che non vengono rimborsate dal servizio sanitario sammarinese.

L’appello di Kasia Smutniak

L’attrice polacca scrive su Instagram a Kaczynski dopo la decisione di dichiarare incostituzionale l’interruzione di gravidanza tranne che in caso di violenza sessuale

“Sig. Jaroslaw Kaczynski”, scrive su Instagram rivolgendosi all’ex premier e presidente, leader ombra del partito di governo Diritto e Giustizia, “Lei ha violato molte volte i confini negli ultimi anni. Come donna polacca che ha trascorso la maggior parte della sua vita all’estero, l’ho guardato da lontano.

Con tristezze e orrore, ho visto che le decisioni del suo governo hanno lentamente cambiato la immagine della mia Polonia. Ciò per cui i miei genitori hanno combattuto è stato oggi violentato e calpestato. I miei figli pagheranno le conseguenze di questi giganteschi passi indietro. Come madre, donna e cittadina di questo paese, dico BASTA!”

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