Sleep Tourism, la tendenza per i viaggi nel 2023: cosa è e come funziona

Cos’è lo Sleep Tourism

Andare in vacanza per migliorare le abitudini del sonno: è proprio questo il trend per i viaggi nel 2023, la tendenza che più sta spopolando in tutto il mondo. Sebbene già da qualche anno si pratichi il “turismo del sonno”, soprattutto dopo la pandemia lo Sleep Tourism ha avuto un vero e proprio boom.

Per avere un’idea, vi basti pensare che, negli ultimi 12 mesi, il prestigioso Park Hyatt di New York ha aperto la Bryte Restorative Sleep Suite: una camera dei sogni (è proprio il caso di dirlo!) da 900 piedi quadrati, piena di servizi che migliorano il sonno. Il Rosewood Hotels & Resorts, sulla stessa scia, ha recentemente lanciato una collezione chiamata Alchemy of Sleep, progettati per “promuovere il riposo“.

Avvicinandoci di più all’Italia, Zedwell è il primo hotel londinese incentrato sul sonno, con camere dotate di insonorizzazione innovativa: ha aperto i battenti nel 2020 e, poco dopo, ha fondato insieme al produttore svedese di letti Hastens il primo Hästens Sleep Spa Hotel al mondo, un boutique hotel di 15 camere, nella città portoghese di Coimbra.

Perché proprio il Turismo del Sonno?

L’ipnoterapeuta, meditatrice e coach olistica Malminder Gill dice alla CNN Travel: “Tutto sembra muoversi verso la longevità, e penso che questo abbia davvero alimentato le cose, perché non è una grande sorpresa che il sonno sia un aspetto importante della nostra vita. La mancanza di sonno può causare molti problemi diversi nel corpo e per la salute mentale“.

Gill ha collaborato con il Cadogan, un Belmond Hotel di Londra, per creare un servizio speciale rivolto agli ospiti con problemi di sonno, chiamato Sleep Concierge. Questo include una registrazione della meditazione che induce il sonno, un menu di cuscini con opzioni che soddisfano gli ospiti che potrebbero preferire dormire sulla schiena o su un fianco, l’opzione di una coperta appesantita, un tè prima di coricarsi sviluppato appositamente per il servizio e un cuscino profumato.

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Il marchio di hotel di lusso Six Senses offre una varietà di programmi di sonno completo, che vanno da tre a sette giorni o più, mentre il Brown’s Hotel, un hotel Rocco Forte a Mayfair, Londra, ha recentemente lanciato “Forte Winks”, un’esperienza di due notti creata appositamente per aiutare gli ospiti a “dormire serenamente”. Ovunque sono davvero tante le possibilità per chi vuole provare lo Sleep Tourism.

“Il sonno è così importante e abbiamo notato che c’era una tendenza nel turismo del sonno, e nel benessere in generale, dopo i lockdown e il Covid”, spiega Daniela Moore, senior group PR manager per Rocco Forte Hotels. “Quindi volevamo cogliere l’occasione per mostrare Brown’s come un hotel che si prende cura di farti dormire meglio di notte“.

A questo punto, però, viene da chiedersi se il turismo del sonno, un’esperienza a breve termine, possa avere un impatto a lungo termine sul sonno complessivo di una persona. La dottoressa Rebecca Robbins, ricercatrice del sonno, spiega che questo tipo di esperienze è incentrato su “strategie di sonno sano” e che può essere utile, a condizione che un esperto medico o scientifico rispettabile sia coinvolto in qualche modo per aiutare a determinare se ci può essere qualcos’altro in gioco. “Ecco perché è di vitale importanza assicurarsi che gli hotel collaborino con scienziati e professionisti medici in grado di impartire attentamente queste strategie”.

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Il Mandarin Oriental di Ginevra, ad esempio, ha attivato una collaborazione con CENAS, una clinica medica privata del sonno in Svizzera, al fine di curare un programma di tre giorni che studia i modelli di sonno degli ospiti, per identificare potenziali disturbi del sonno. Chissà se il trend dello Sleep Tourism è qui per restare!

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