Donna felice e sorridente_Donnaclick (Depositphotos.com)
Ultima occasione per sistemare i conti con il Fisco: una sanatoria più flessibile, ma con regole rigide.
Negli ultimi anni molti contribuenti hanno beneficiato delle cosiddette “definizioni agevolate”, strumenti messi in campo per aiutare chi non è riuscito a saldare i propri debiti col Fisco. Ora, con la nuova Legge di Bilancio 2026, arriva la rottamazione quinquies, un’ulteriore possibilità per mettersi in regola.
La nuova rottamazione si distingue per una maggiore flessibilità e condizioni vantaggiose: permette infatti di pagare solo l’importo originario del debito, senza sanzioni e interessi. Una proposta interessante che punta ad alleggerire il carico fiscale e dare respiro a famiglie e imprese.
Ma attenzione: questa occasione nasconde insidie da non sottovalutare. Infatti, scegliere di aderire alla rottamazione quinquies comporta anche l’accettazione di vincoli stringenti, specialmente per chi ha già una rateizzazione in corso.
Il nuovo meccanismo consente di pagare i debiti iscritti a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, anche in presenza di una precedente dilazione. Tuttavia, a differenza dei vecchi strumenti, la quinquies non ammette nuove dilazioni in caso di decadenza. Una volta dentro, non si torna indietro.
Il contribuente potrà scegliere se pagare in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o optare per un piano di 54 rate bimestrali spalmate su nove anni. Rientrano anche i decaduti da precedenti rottamazioni, eccetto chi perderà la rottamazione quater dopo settembre 2025.
Chi ha un piano di rateizzazione già attivo può aderire alla nuova definizione agevolata per l’importo residuo. In questo caso, il vecchio piano verrà sospeso fino al 31 luglio 2026 e poi annullato definitivamente. Da quella data si inizierà a pagare secondo il nuovo calendario.
Secondo il testo della Legge di Bilancio 2026, la rottamazione quinquies è l’ultima possibilità di rateizzare i debiti col Fisco. Se si aderisce e poi si decade, non sarà più possibile ottenere nuove dilazioni per quegli stessi debiti. Non solo si tornerà a pagare anche sanzioni e interessi, ma bisognerà saldare tutto in un’unica soluzione. Un dettaglio cruciale che rischia di sfuggire a molti, ma che rappresenta il vero punto critico della manovra: si paga meno, sì, ma con margini di errore ridotti al minimo. Chi salta una rata rischia grosso, perché non potrà più contare su piani alternativi.
Per questo è fondamentale valutare bene la propria capacità di sostenere il piano scelto. Se si aderisce, è indispensabile rispettare tutte le scadenze. Pena: perdere i benefici, ritrovarsi con un debito maggiorato e nessuna via di fuga se non il pagamento immediato. Chi intende sfruttare questa sanatoria deve agire in fretta e con consapevolezza: l’ultima chiamata è anche la più rischiosa.
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