Riforma della scuola, adesso con un 5 scatta la BOCCIATURA AUTOMATICA | Finita la pacchia: ora sono cavoli amari
Studenti scuola_(Depositphotos.com)_Donnaclick
Il comportamento degli studenti diventa decisivo per la carriera scolastica: la riforma cambia le regole del gioco.
La scuola italiana si prepara a una svolta che promette di incidere profondamente sulla vita degli studenti. Dal prossimo anno scolastico, il comportamento in classe non sarà più una semplice voce di contorno, ma un fattore determinante per la promozione. Una novità che segna la fine della leggerezza con cui, per molti, veniva percepito il “voto in condotta”.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha puntato su una linea dura, convinto che solo dando centralità al rispetto delle regole sia possibile restituire autorevolezza alla scuola. L’obiettivo dichiarato è chiaro: responsabilizzare i ragazzi e rendere il merito non solo questione di voti nelle materie, ma anche di atteggiamenti concreti.
Si tratta di una riforma che affonda le radici in anni di dibattito sul ruolo educativo delle istituzioni scolastiche. Troppi episodi di tensione e mancanza di rispetto verso docenti e compagni hanno spinto il governo a intervenire. E adesso, il segnale è inequivocabile: chi non rispetta le regole rischia seriamente di compromettere il proprio percorso.
Ma cosa significa, in concreto, questo cambiamento? Fino a oggi il voto in condotta pesava poco e spesso veniva percepito come una formalità. Con la riforma invece diventa un criterio di valutazione centrale, capace di influenzare direttamente l’ammissione alla classe successiva e persino i crediti per l’esame di maturità.
La condotta al centro del percorso scolastico
Il nuovo sistema introduce un meccanismo a più livelli. Con un voto pari o superiore a 7, lo studente sarà ammesso senza problemi. Con un 6, invece, scatterà una misura intermedia: la sospensione del giudizio accompagnata dal cosiddetto “compito di cittadinanza”, un elaborato su temi legati al rispetto delle regole e alla vita comunitaria.
Per chi non raggiungerà la sufficienza piena, le cose si faranno serie. Ottenere un 5 o un voto più basso non lascerà margini: sarà bocciatura automatica, senza possibilità di recupero. Una scelta che il Ministero difende come strumento educativo e deterrente, ma che inevitabilmente solleva anche critiche da parte di pedagogisti e famiglie.

Tra regole, merito e nuove responsabilità
La notizia che scuote studenti e genitori è proprio questa: dal 2025/2026 con un 5 in condotta scatta la bocciatura automatica. Non più eccezioni, non più margini di tolleranza: chi non rispetta le regole non potrà passare all’anno successivo. Per la prima volta, il comportamento assume un peso tanto decisivo quanto le discipline di studio.
Si chiude così una stagione di indulgenza che, secondo molti insegnanti, aveva indebolito l’autorevolezza della scuola. Adesso la partita si fa seria: compiti di cittadinanza per i “sufficienti”, bocciatura secca per chi non arriva a sei. Resta da capire se questa stretta servirà davvero a migliorare il clima scolastico o se genererà nuove tensioni nelle aule.
