Lavoro, ADDIO ai GIORNI ROSSI sul calendario: la Cassazione cancella tutte le festività | La clausola contrattuale parla chiaro

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Lavoro ferie obblighi contratto_Donnaclick

Donna sfoglia il calendario_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Cambiano le regole sul lavoro festivo: ecco cosa devono sapere i dipendenti e quando non possono più rifiutarsi di lavorare. 

È finita l’era dei giorni festivi garantiti? Secondo una recente decisione della Corte di Cassazione, la risposta potrebbe sorprendere milioni di lavoratori italiani. Chi pensa che il 25 aprile o il 6 gennaio siano giorni sacri di riposo potrebbe presto doversi ricredere.

Una clausola potrebbe spazzare via ogni speranza di staccare dal lavoro durante le festività infrasettimanali. Non parliamo solo dei turni natalizi o delle domeniche lavorative, ma di una vera e propria rivoluzione nella gestione dei giorni “rossi” sul calendario.

La sentenza ha già sollevato un polverone, perché tocca un nervo scoperto: il diritto al riposo nei giorni considerati festivi per legge. La novità sta nel fatto che, secondo i giudici, questo diritto non è affatto “intoccabile”. Anzi, può essere derogato.

Il verdetto potrebbe aprire la strada a un cambiamento profondo nel rapporto tra datore e dipendente. E molti contratti di lavoro, soprattutto nei settori a turnazione continua, sono ora a rischio.

Lavoro nei festivi? Solo se lo hai accettato per contratto

Il caso è esploso dopo che un lavoratore part-time, in turno durante le festività, si è assentato sia a Santo Stefano che all’Epifania. L’azienda ha reagito con una sanzione pesante: sospensione dal servizio e dallo stipendio. Il dipendente non ci ha visto chiaro e ha fatto ricorso, rivendicando il diritto di non lavorare nei giorni festivi previsti dalla legge.

In prima battuta, il tribunale gli ha dato ragione, riconoscendo il diritto al riposo nelle festività infrasettimanali, ma il verdetto non ha retto al secondo round. In appello, i giudici hanno ribaltato la decisione, ritenendo vincolante la clausola contrattuale che prevedeva turni distribuiti su tutta la settimana, festivi compresi. Per la Cassazione chi firma un accordo con questa formula accetta anche di lavorare nei giorni “rossi”. Una posizione netta, che rischia di aprire la strada a nuove interpretazioni nei contratti collettivi e individuali.

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Uomo indica il contratto da firmare_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Se c’è questa clausola non puoi tirarti indietro

La sentenza 21864/2025 mette nero su bianco un principio destinato a fare scuola: il diritto al riposo nei giorni festivi non è intoccabile. Può essere sacrificato, ma solo se il lavoratore lo accetta esplicitamente in fase contrattuale. Chi firma un accordo che include la disponibilità a lavorare durante le festività, non può poi opporsi senza esporsi a conseguenze disciplinari.

Detto questo, resta fermo un punto: il datore di lavoro non può imporre il lavoro nei giorni festivi se non esiste un patto chiaro e sottoscritto. Nei settori con orari standard – dal lunedì al venerdì – senza clausole particolari, le festività continuano a valere come giorni di riposo. Ma per chi opera su turni continuativi, come nel commercio, nella sanità o nelle telecomunicazioni, rifiutarsi di lavorare a Natale o Ferragosto può costare caro.