FORMICHE nello YOGURT: in tanti lo hanno già mangiato senza saperlo | Rivoltante ma vero: se lo compri qui, il prossimo sei tu
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In molti lo consumano senza saperlo: uno yogurt tradizionale nasconde un ingrediente inaspettato. E ora potrebbe arrivare anche nei nostri piatti.
Sempre più spesso, il mondo alimentare ci sorprende con sapori insoliti e ingredienti alternativi. L’introduzione di farine a base di insetti autorizzate dall’EFSA ha già acceso polemiche e curiosità. Ma c’è chi va oltre, riportando in auge ricette millenarie che lasciano a bocca aperta – in tutti i sensi.
In particolare, sta riemergendo una tradizione radicata nei Balcani e in alcune zone della Turchia. Un alimento familiare e amato da tutti, che molti consumano senza sapere da dove arriva davvero. Non parliamo di piatti esotici o di cucina sperimentale, ma di qualcosa che si trova comunemente anche nei nostri frigoriferi.
Questa antica tecnica di fermentazione è stata riscoperta grazie a un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen, guidati dall’antropologa bulgara Sevgi Mutlu Sirakova. La studiosa ha riportato alla luce una pratica culinaria della sua infanzia, tipica del suo villaggio d’origine, che oggi ha attirato anche l’attenzione dell’alta cucina.
Il team danese ha deciso di documentare ogni fase del processo. A sorpresa, la fermentazione avviene in modo del tutto naturale, senza l’aggiunta di fermenti artificiali. L’elemento chiave? Non è un ingrediente vegetale o un lievito industriale, ma qualcosa di molto più inaspettato.
Una tradizione (quasi) segreta
Secondo i ricercatori, la miscela ottenuta con questo metodo è ricca di aromi complessi, con note erbacee, muschiate e fruttate. Ogni vasetto ha un profilo sensoriale unico, perché dipende da fattori naturali variabili: stagione, zona geografica e tecniche di preparazione tramandate di generazione in generazione.
Questa variante di yogurt è già stata usata da chef stellati per creare dolci e formaggi gourmet, dimostrando potenzialità sorprendenti anche in ambito gastronomico. L’ingrediente “speciale” viene trattato in modo da rilasciare batteri lattici, enzimi e acidi naturali, che innescano la fermentazione. Il risultato è un prodotto con una consistenza cremosa, un sapore complesso e una storia millenaria alle spalle. Ma cosa c’è davvero dentro?

La rivelazione: cosa c’è dentro
Lo yogurt in questione è fermentato grazie alle formiche. Sì, formiche vere. Non come contorno, ma come protagoniste del processo. Nei villaggi dei Balcani, si immergono formiche rosse del legno vive in latte tiepido, che viene poi lasciato fermentare dentro un formicaio. In poche ore, il latte si trasforma in yogurt. Le formiche non solo stimolano la fermentazione grazie al loro olobionte (un ecosistema microbico interno), ma rilasciano anche acido formico, che aiuta a coagulare il latte. Il processo è stato studiato e pubblicato sulla rivista Cell iScience ed è, a tutti gli effetti, una tecnica tradizionale di fermentazione. Questa scoperta ha sollevato l’interesse di molti, ma anche qualche preoccupazione. In alcuni casi, le formiche possono veicolare parassiti o batteri non sempre innocui. Eppure, la tecnica funziona solo con formiche vive, quindi non è possibile replicarla con esemplari congelati o disidratati in sicurezza.
La domanda ora è: questo yogurt è già arrivato nei nostri supermercati? Ufficialmente no, ma con il crescente interesse per gli insetti come nuova frontiera alimentare, e la commercializzazione di farine a base di grilli, larve e cavallette, l’idea non è poi così remota. In alcuni contesti gourmet potrebbe già essere stato servito, senza che i clienti sapessero tutto. Secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare, è solo una questione di tempo prima che questa produzione venga adattata per il mercato. Se dovesse entrare nella grande distribuzione, potresti essere il prossimo ad assaggiarlo. Magari lo hai già fatto. E non te ne sei nemmeno accorto.
