Scadenza al 31 ottobre: se non presenti questo documento, ti arriva una STANGATA DA 250€ | Ultimi giorni per evitare il salasso

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Dichiarazione Irap 2025_Donnaclick

Documento Agenzia Entrate_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Hai tempo fino al 31 ottobre per evitare una multa salata: in gioco ci sono 250 euro che puoi ancora risparmiare se agisci subito.

Il conto alla rovescia è iniziato. C’è una scadenza fiscale che potrebbe costare molto cara a chi la ignora. Il termine è fissato al 31 ottobre e riguarda un adempimento che interessa migliaia di imprese e soggetti economici.

Molti, presi dalle scadenze autunnali, rischiano di sottovalutare l’importanza di questo documento, ma attenzione, non rispettare la deadline comporta una sanzione automatica di 250 euro, che può salire rapidamente in caso di omissione completa.

Non stiamo parlando della solita burocrazia, ma di obblighi che, se ignorati, attivano immediatamente il meccanismo sanzionatorio dell’Agenzia delle Entrate. E no, non basta semplicemente “mettersi in regola dopo”: ci sono penali precise e non sempre mitigabili.

Inoltre, la normativa prevede regole diverse per chi ha aderito a regimi agevolati o a concordati preventivi. Tradotto: non si tratta solo di un’incombenza standard, ma di una dichiarazione che richiede attenzione ai dettagli e, in certi casi, calcoli non banali.

Chi riguarda e perché non puoi ignorarla

La platea interessata è ampia: parliamo di società di persone, di capitali, cooperative, enti pubblici e privati che svolgono attività economiche, trust, ma anche enti esteri con sedi in Italia. In pratica, chiunque gestisca attività produttive è potenzialmente coinvolto. Per chi ha aderito al Concordato preventivo biennale, inoltre, sono richiesti ulteriori dati da inserire nel modello dichiarativo, specificamente nel quadro IS. Questo, perché il valore della produzione va rettificato con attenzione, escludendo determinati costi.

Il documento da presentare entro il 31 ottobre è la dichiarazione IRAP 2025. Un obbligo fiscale che, se non rispettato, comporta una sanzione minima di 250 euro. Se il ritardo supera i 90 giorni, la sanzione può salire al 120% dell’imposta dovuta. Chi trasmette la dichiarazione in ritardo, ma entro il 26 gennaio 2026, può ridurre la sanzione a 25 euro con il ravvedimento operoso, ma oltre questa finestra, si entra nel campo delle omissioni, e lì i margini per sanare si riducono drasticamente.

Dichiarazione Irap 2025_Donnaclick
Agenzia delle Entrate_Depositphotos.com_Donnaclick

Vuoi evitare la sanzione? Ecco come fare

La trasmissione della dichiarazione IRAP deve avvenire esclusivamente in via telematica, attraverso i servizi dell’Agenzia delle Entrate. Chi non ha ancora provveduto farebbe bene a muoversi subito: basta un errore formale o un dato omesso per incorrere in sanzioni. Particolare attenzione va prestata da chi ha aderito al Concordato Preventivo Biennale, tenuto a compilare sezioni aggiuntive del modello, come il quadro IS. In caso di invio tardivo, entro 90 giorni dalla scadenza, la sanzione è di 250 euro ma può essere ridotta a 25 euro con il ravvedimento operoso. Oltre i 90 giorni, invece, si parla di dichiarazione omessa, con multe che partono da 250 euro e possono arrivare fino al 120% dell’imposta dovuta.

L’aliquota IRAP ordinaria è fissata al 3,9%, ma ogni Regione può modificarla in aumento o in diminuzione fino a 0,92 punti percentuali. Questo vuol dire che l’imposta finale cambia a seconda del territorio, incidendo direttamente su acconti e saldo. Inoltre, esistono aliquote differenziate per determinati settori: ad esempio, le banche pagano il 4,65%, mentre per le assicurazioni si arriva al 5,90%. Per non sbagliare, è essenziale verificare la propria posizione e calcolare correttamente gli acconti (da versare il 30 giugno e il 30 novembre) e il saldo, che va pagato entro il 30 giugno dell’anno successivo. Anche in questi casi, i ritardi comportano sanzioni.