Compra un quadro all’asta e scopre che è un Monet

di Romina Ferrante


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È successo a un avvocato e collezionista di Piacenza, Carlo Romagnoli, che ha acquistato un quadro per pochi euro e si è ritrovato in casa un Monet, il grande pittore impressionista francese, che oggi può valere milioni di euro. Un vero colpo di fortuna toccato al collezionista piacentino che ha comprato la tela in una casa d’asta di Milano appena due settimane fa.

L’opera è il ritratto di una bambina di 104 x 74,5 centimetri, con tanto di firma in basso e venduta come un falso Monet.

La scoperta

A sostenere che si tratti di un vero Monet, invece, è stato il critico Vladimir Cicognani, perito d’arte del Tribunale e della Camera di Commercio di Bologna secondo cui la tela sarebbe autentica.

“Sì, dire che è un Monet a mio avviso è esatto. Probabilmente è stato realizzato intorno al 1910, si tratta di un dipinto dal valore di diversi milioni di euro”, ha rivelato l’avvocato al quotidiano piacentino “Libertà“.

Dopo aver analizzato a fondo l’opera, Romagnoli ha così dichiarato: “Sui cataloghi dell’opera non vi è traccia e tra l’altro non è un paesaggio, ovvero un soggetto in cui era solito cimentarsi Monet, ma questo dipinto porta la firma del maestro in basso a sinistra e comunque a me le firme interessano e non interessano: io ho studiato l’intera opera di questo pittore e questo dipinto lo riconosco come suo”.

Anche se Monet ha realizzato perlopiù paesaggi, nel corso della sua vita ha scelto come soggetti dei suoi quadri anche dei parenti stretti. È il caso del “Bambino con la tazza” che ritrae il figlio Jean o il “Ritratto di bambina”, ovvero il ritratto della figlia.

Se per Cicognani si tratta di un quadro autentico, per Sgarbi la tela “non ha niente a che fare con Monet. Questo dipinto non ne ha le caratteristiche e probabilmente è stato realizzato intorno al 1940”. Il dibattito resta, dunque, aperto.

Il secondo colpo di fortuna

Non è la prima volta che Romagnoli acquista un quadro pregiato all’asta. Era già accaduto qualche anno fa quando si era aggiudicato un ritratto di giovane donna anonimo, che molti anni più tardi si era rivelato un’opera di Amedeo Modigliani.

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