Le ultime parole di Brigitte Bardot prima di morire

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Addio a un simbolo del cinema e dell’impegno civile: la Francia e il mondo salutano Brigitte Bardot.

Brigitte Bardot

Brigitte Bardot

La fine di un’icona.
Brigitte Bardot è morta domenica 28 dicembre 2025 all’età di 91 anni. Solo poche settimane fa aveva assicurato di non avere alcuna intenzione di ritirarsi del tutto dalla vita pubblica. La notizia della sua scomparsa ha invece segnato la conclusione di una delle carriere più influenti del cinema europeo del Novecento e di un impegno civile durato oltre quarant’anni.

Il decesso è avvenuto in Francia. Un evento definito “terribile” soprattutto per i suoi familiari e per le persone che le sono state accanto negli ultimi anni. In primo luogo il marito Bernard d’Ormale, ultimo compagno della sua vita, rimasto al suo fianco fino agli ultimi istanti.

A ricostruire i momenti finali è stato Bruno Jacquelin, direttore stampa e relazioni pubbliche della Fondazione Brigitte Bardot, intervenuto domenica su BFMTV. Le sue parole hanno contribuito a chiarire le circostanze della morte e il clima intimo che ha accompagnato l’addio alla diva. Per la Francia si chiude così un capitolo culturale che ha attraversato cinema, costume, politica e impegno animalista, lasciando un segno profondo nell’immaginario collettivo.

Nei decenni Brigitte Bardot era diventata molto più di un’attrice. Il suo volto, la sua voce e il suo stile avevano incarnato una nuova idea di femminilità e libertà, mentre la sua scelta di allontanarsi dal cinema per dedicarsi alla difesa degli animali aveva segnato una svolta radicale nella sua vita pubblica.

Gli ultimi istanti e le parole pronunciate al marito

Secondo quanto riferito da Bruno Jacquelin, Bernard d’Ormale è rimasto accanto alla moglie fino alla fine. Il portavoce ha raccontato di aver parlato direttamente con lui poco dopo la morte dell’attrice. “L’ha accompagnata fino in fondo” spiegava Jacquelin, aggiungendo: “Era al suo fianco quando si è spenta”. Una presenza costante e silenziosa, descritta come fondamentale negli ultimi momenti di vita dell’icona francese. Il direttore della fondazione ha anche rivelato quale sia stata l’ultima parola pronunciata da Brigitte Bardot, rivolta proprio al marito. Un dettaglio intimo che restituisce la dimensione privata di un personaggio pubblico spesso percepito come distante. “Lui la sentiva respirare normalmente e poi alle 5.50 lei gli ha detto molto dolcemente questo piccolo termine d’amore che è ‘pioupiou’. E poi è finita”. Un racconto sobrio che restituisce la delicatezza dell’addio e il legame personale che univa Bardot al suo ultimo compagno di vita.

Una salute fragile ma uno spirito rimasto combattivo

Negli ultimi anni lo stato di salute di Brigitte Bardot era stato spesso oggetto di attenzione mediatica. Diversi problemi fisici l’avevano progressivamente indebolita ma senza spegnere del tutto la sua determinazione. Bruno Jacquelin aveva descritto l’attrice come “stanca ma combattiva”. Il suo impegno per la causa animale non si era mai interrotto del tutto. Anche negli ultimi mesi, secondo quanto riferito, restava informata sulle campagne e sulle iniziative, dimostrando un coinvolgimento costante.

Il portavoce ha spiegato che “continuava la sua azione per gli animali con la sua fondazione”. Un’attività portata avanti con determinazione, nonostante i limiti imposti dalla salute. Jacquelin ha inoltre ricordato le parole spesso pronunciate dalla stessa Bardot sul futuro dell’organizzazione: “Come ha detto lei, la sua fondazione è forte come lei. E la Fondazione continuerà ovviamente con forza e rigore” per portare avanti “l’enorme lavoro” svolto dall’attrice per oltre quattro decenni.

Brigitte Bardot
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L’eredità di Brigitte Bardot tra cinema e impegno civile

Il percorso di Brigitte Bardot resta unico nel panorama culturale europeo. Dopo il successo planetario ottenuto come attrice, aveva scelto di ritirarsi precocemente dalle scene, rinunciando a una carriera ancora ricca di opportunità. Il film “Et Dieu… créa la femme” l’aveva consacrata come simbolo di un cinema libero e provocatorio, contribuendo a ridefinire i canoni dell’immagine femminile negli anni Cinquanta e Sessanta. Il suo stile, la sua recitazione e la sua presenza scenica avevano influenzato generazioni di attrici e artisti.

L’abbandono del cinema non aveva però segnato un ritiro dalla vita pubblica. Al contrario, Bardot aveva trasformato la propria notorietà in uno strumento di pressione e sensibilizzazione a favore della difesa degli animali. La fondazione da lei creata è diventata nel tempo una delle realtà più note in Europa nel settore, capace di incidere nel dibattito pubblico e politico su temi spesso ignorati. L’eredità che lascia non si esaurisce quindi nella memoria cinematografica. Riguarda anche un metodo, una determinazione e una visione che continueranno a influenzare il lavoro dell’organizzazione e il dibattito sulla tutela animale.