“A mio figlio do lo sciroppo” – “Ma sei impazzita? È tossico” | Allarme OMS: 3 farmaci per bambini nella bufera dopo il boom di morti
Sciroppo bambini_Donnaclick (Depositphotos.com)
In un mondo dove la fiducia nei farmaci pediatrici dovrebbe essere scontata, oggi è proprio quella a tremare.
Una mamma fa quello che fanno tutte: dà lo sciroppo al figlio con la tosse. Ma oggi, quel gesto quotidiano accende una miccia. Una semplice dose contro il raffreddore potrebbe nascondere rischi gravi.
L’allarme parte da lontano ma arriva forte anche qui: nel cuore della medicina pediatrica si apre una crepa. I farmaci per bambini, che dovrebbero essere sinonimo di sicurezza, finiscono ora sotto i riflettori per un motivo inquietante.
La questione riguarda tre sciroppi pediatrici, prodotti in India, finiti nel mirino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il sospetto? Che siano stati contaminati da una sostanza chimica tossica e potenzialmente letale. Ma l’allarme non riguarda solo quei prodotti: riguarda tutti noi.
Perché se è vero che questi medicinali non risultano esportati illegalmente, è altrettanto vero che i mercati informali, soprattutto online, rendono difficile il controllo. Ed è lì che può nascondersi il pericolo. La domanda è inevitabile: quanto possiamo davvero fidarci?
Quando un farmaco diventa un rischio
Il principio incriminato è il glicole dietilenico, un composto industriale altamente tossico per l’uomo. In passato, già coinvolto in gravi scandali sanitari, ora è riemerso dentro flaconi pensati per curare i più piccoli. L’ingestione può causare danni renali acuti, vomito, dolori addominali, convulsioni e, nei casi peggiori, la morte.
L’OMS lancia quindi un appello urgente: attenzione alle catene di approvvigionamento informali, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. E chiede alle autorità sanitarie di tutto il mondo di vigilare sui prodotti in arrivo dagli stessi stabilimenti coinvolti, in particolare quelli fabbricati dopo dicembre 2024.

Allarme internazionale dopo morti infantili in India
Il caso è esploso dopo una serie di decessi infantili nel Madhya Pradesh, in India. L’indagine ha portato alla scoperta di tre lotti contaminati dei prodotti COLDRIF, Respifresh TR e ReLife, fabbricati da tre aziende farmaceutiche indiane: Sresan Pharmaceutical, Rednex Pharmaceuticals e Shape Pharma. Le autorità indiane hanno già bloccato la produzione e ritirato i lotti dal mercato.
L’OMS sottolinea che non ci sono prove di esportazioni illegali, ma questo non basta a spegnere l’allerta. La raccomandazione è chiara: segnalare qualsiasi sospetto di farmaco inefficace o con effetti avversi e consultare subito un medico o un centro antiveleni in caso di sintomi. Perché un flacone apparentemente innocuo può fare la differenza tra la cura e il dramma.
