Rumori in condominio, ora basta un vicino nervoso per farti multare fino a 5.000€: se sfidi il COPRIFUOCO il salasso è assicurato
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In condominio la convivenza si gioca sull’equilibrio tra diritti e buon senso: quando il rumore supera la tolleranza, le conseguenze possono essere pesanti.
Chi vive in condominio lo sa: la quiete non è mai scontata. I rumori molesti sono una delle principali fonti di conflitto tra vicini. Dalle feste improvvisate agli elettrodomestici usati a tarda ora, le cause di disturbo sono molteplici e spesso sfociano in tensioni, litigi e, nei casi più gravi, procedimenti legali.
La legge italiana tutela il diritto al riposo e stabilisce criteri precisi per capire quando un rumore diventa davvero intollerabile. La soglia di tollerabilità, infatti, dipende non solo dal volume ma anche dall’orario, dalla durata e dalla frequenza. E di notte, si sa, ogni rumore pesa di più.
Tutti abbiamo il diritto di vivere la nostra casa come meglio crediamo, ma con un limite chiaro: non arrecare fastidio agli altri. E per chi sfora i limiti, oggi le conseguenze possono essere molto più pesanti di una semplice ramanzina dell’amministratore.
Non bastano più le buone maniere. In molti condomìni, ormai, chi disturba la quiete pubblica rischia sanzioni severe. La normativa è chiara: chi causa rumori oltre i limiti stabiliti può essere multato, e in certi casi anche denunciato penalmente. Ma cosa cambia davvero oggi?
Da una semplice lamentela alla multa salata
La questione diventa spinosa soprattutto quando si sconfina negli orari del cosiddetto “coprifuoco condominiale”, ossia la fascia notturna compresa tra le 22:00 e le 7:00, e quella pomeridiana tra le 14:00 e le 16:00. In questi orari, ogni rumore viene giudicato con maggiore severità sia dai vicini che dalle autorità.
Un vicino particolarmente sensibile al rumore – o esasperato da episodi ripetuti – può segnalare il problema all’amministratore o direttamente alla Polizia Locale. Se la segnalazione viene accolta e confermata da misurazioni fonometriche, scatta la sanzione. Ma attenzione: non serve un’intera assemblea per far partire il procedimento. Basta una singola lamentela.

Ora basta poco per pagare caro: multe fino a 5.000 euro
Secondo quanto riportato dal portale “Casa e Campagna”, chi viene colto a disturbare in modo continuato e oltre i limiti stabiliti può ricevere multe da 500 a 5.000 euro. L’aggravante scatta se il rumore si verifica di notte o si prolunga nel tempo. In alcuni casi, può scattare anche l’obbligo di insonorizzare gli ambienti o modificare gli impianti rumorosi. È l’articolo 7.1 del dossier a chiarire che non servono più anni di cause: basta una misurazione e una denuncia mirata per finire nei guai.
In pratica, basta un vicino esasperato e un fonometro per trasformare una lavatrice accesa alle 23 o una chitarra suonata dopo cena in una vera batosta economica. E per chi ignora le regole o le sfida deliberatamente, il “coprifuoco condominiale” diventa una trappola: il rischio di salasso è concreto. La regola è semplice: chi fa rumore paga, anche caro.
