Allarme rosso in pescheria: scoperto il COCKTAIL TOSSICO nei prodotti ittici più venduti | L’esperto: “Pericolosi per la salute”
Pesce fresco in pescheria_Donnaclick (Depositphotos.com)
Cresce la preoccupazione per ciò che portiamo a tavola: un nuovo dossier rilancia l’allarme sulla sicurezza dei prodotti ittici più comuni.
I pesci che consumiamo abitualmente potrebbero nascondere più di qualche insidia. In Europa, sempre più indagini mettono in luce la presenza di contaminanti pericolosi nei prodotti ittici, sollevando interrogativi sulla sicurezza alimentare.
Negli ultimi anni, la questione della contaminazione da PFAS – i cosiddetti “inquinanti eterni” – è diventata centrale nel dibattito ambientale e sanitario. Queste sostanze chimiche persistono nell’ambiente e si accumulano nel corpo umano, con potenziali effetti tossici.
In Italia, l’attenzione si è concentrata sull’acqua potabile e minerale, ma un nuovo allarme arriva ora da Germania e Nord Europa, dove Greenpeace ha documentato una situazione preoccupante anche nei mari da cui proviene una buona parte del pesce venduto nei nostri mercati.
I PFAS non si vedono né si sentono, ma entrano in circolo nei nostri organismi attraverso la catena alimentare. I rischi vanno dal danno epatico e immunitario a possibili effetti cancerogeni. E secondo gli esperti, bambini e soggetti vulnerabili sarebbero i più esposti.
Il cocktail invisibile nel piatto
L’ultimo studio di Greenpeace Germania, condotto tra giugno e luglio 2025, ha analizzato 17 campioni di pesce e molluschi acquistati in pescherie e mercati tedeschi. I risultati sono stati allarmanti: tutti i campioni esaminati contenevano PFAS, spesso ben oltre i limiti legali stabiliti dall’Unione Europea.
Le specie più colpite risultano essere rombo chiodato, aringa e sogliola, pesci comunissimi nei banchi delle pescherie italiane. In alcuni casi, le concentrazioni rilevate superano di 12 volte i limiti di sicurezza. Una singola porzione da 150 grammi può già oltrepassare la dose settimanale tollerabile fissata dall’EFSA.

Cosa c’è davvero nel nostro pesce?
Allarme rosso in pescheria: è ufficiale, Greenpeace ha scoperto la presenza di un cocktail tossico di PFAS nei prodotti ittici più venduti. Alcuni campioni di rombo, sogliola e aringa hanno fatto registrare valori di PFOA e PFNA anche 10 volte oltre le soglie UE. I granchi, seppur meno contaminati, non sono esenti da rischi.
Secondo Julios Kontchou, eco-tossicologo di Greenpeace Germania, “alcuni dei PFAS che abbiamo rilevato possono accumularsi nell’organismo. Questo significa che l’esposizione pericolosa per la salute cresce nel tempo”. Il dato più inquietante? Anche piccole quantità settimanali possono far superare il limite tollerabile nei bambini.
