TELECAMERE di sicurezza in casa, 6.000€ di multa se le installi così | Basta un’inquadratura fuori posto e ti rovini con le tue mani
Telecamere sicurezza_Donnaclick (Depositphotos.com)
Telecamere di sicurezza in casa: attenzione a dove le punti. Una mossa sbagliata può costarti migliaia di euro in multe.
Proteggere la propria casa con una videocamera è ormai alla portata di tutti. Basta un kit su Amazon e pochi minuti per montarla. Dietro questa apparente semplicità si nasconde un rischio concreto: se la telecamera inquadra anche solo per errore spazi non autorizzati, il conto può essere salatissimo. E la legge non perdona.
Secondo il Garante della Privacy, ogni sistema di videosorveglianza deve rispettare la normativa vigente sulla protezione dei dati. Non importa se si tratta di una villa isolata o di un appartamento in condominio: se una telecamera riprende zone pubbliche o proprietà altrui senza permesso, si viola la legge. E questo vale anche per le videocamere finte.
Molti ignorano che perfino l’installazione in ambito domestico è soggetta a regole ferree. Non si può riprendere la strada, il marciapiede, il cancello del vicino o il suo giardino. L’obiettivo delle telecamere deve essere confinato agli spazi di esclusiva proprietà. Qualsiasi “sforamento” può essere interpretato come una violazione della privacy.
Altra regola fondamentale: chi viene ripreso deve essere avvisato. È obbligatorio installare cartelli ben visibili che segnalino la presenza delle telecamere. Non bastano le buone intenzioni. In caso contrario, si parla di sorveglianza occulta, punibile per legge. Le immagini registrate, inoltre, vanno conservate solo per il tempo strettamente necessario.
Le regole da rispettare in casa
La legge prevede che le riprese siano effettuate solo per scopi legittimi, come la sicurezza personale, e che ci sia sempre un responsabile del trattamento dei dati. Anche in ambito privato, le immagini raccolte rientrano nel campo di applicazione del GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
Per chi vive in un condominio, la situazione si complica. In questi casi, è necessario ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale prima di installare una telecamera che possa inquadrare anche solo parzialmente le aree comuni. Agire senza consenso può portare a sanzioni e richieste di rimozione forzata dell’impianto.

Quando la sorveglianza diventa un rischio
Una semplice inquadratura fuori posto può costarti fino a 6.000 euro di multa. Lo prevede il prontuario delle sanzioni sulla videosorveglianza, come riportato da MicheleBortolotti.com. Se la tua telecamera riprende anche solo parzialmente una strada pubblica o la proprietà del vicino, sei fuori legge. E se non hai installato il cartello di avviso? La sanzione si somma. Il rischio non è solo economico, ma anche penale.
Le multe previste vanno da 6.000 a 36.000 euro, ma nei casi più gravi possono scattare anche risarcimenti ai danni dei soggetti ripresi o denunce penali. Nessuna giustificazione vale come scusa: neppure dire che l’inquadratura era involontaria. La legge è chiara, e l’onere della prova ricade sempre su chi ha installato la telecamera.
