“Da oggi ti vesti COME DICO IO”: stretta del Governo Meloni sull’abbigliamento, 3.000€ di multa in automatico se ti beccano così
Giorgia Meloni - Donnaclick.it (Fonte X)
In Italia arriva una nuova stretta sull’identità nei luoghi pubblici: il dibattito si infiamma.
Un nuovo progetto di legge si prepara a scuotere l’opinione pubblica e accendere polemiche tra libertà individuali, sicurezza e integrazione. Il mittente? Fratelli d’Italia, che ha presentato una proposta destinata a far discutere non solo nelle aule parlamentari.
Nelle intenzioni, il testo nasce per contrastare il cosiddetto “separatismo islamico”, ossia fenomeni che secondo i promotori genererebbero vere e proprie “controsocietà” dentro lo Stato italiano, con regole proprie e poco compatibili con la legge nazionale.
Il linguaggio è netto, i toni decisi. Si parla di “difesa dell’identità italiana” e della necessità di riaffermare i principi su cui si fonda la Repubblica. Un discorso che, per alcuni, punta a rafforzare la coesione; per altri, rischia di polarizzare.
Durante la conferenza stampa di presentazione, esponenti di spicco del partito – tra cui Galeazzo Bignami e Andrea Delmastro – hanno snocciolato le misure previste: dalla regolamentazione dei finanziamenti alle moschee fino alla stretta su pratiche considerate lesive dei diritti fondamentali.
Nuove regole, vecchie tensioni
Tra i punti più controversi della proposta c’è anche il giro di vite sui matrimoni forzati, spesso celebrati all’insaputa o contro la volontà delle giovani coinvolte. Il testo prevede pene più severe per chi induce con l’inganno al matrimonio, un reato che – seppur sommerso – esiste anche in Italia.
Il vero nodo che potrebbe aprire fronti di scontro ben più ampi riguarda, però, l’abbigliamento. Più precisamente, il velo che copre il volto delle persone in luoghi pubblici, scuole, uffici, negozi. E qui entra in gioco una misura destinata a far discutere.

La proposta: multe fino a 3.000 euro per chi copre il volto
Il quinto articolo della proposta di legge stabilisce chiaramente il divieto di indossare il velo integrale nei luoghi pubblici e in quelli aperti al pubblico. Il testo parla di “indumenti, maschere o altri mezzi” che impediscono il riconoscimento facciale, con multe da 300 fino a 3.000 euro per i trasgressori. Tradotto: chi verrà sorpreso con il volto coperto nei luoghi vietati, rischia una sanzione automatica salatissima.
Non è la prima volta che in Italia si discute di misure simili, ma questa proposta segna un salto di tono e mira dichiaratamente a colpire pratiche culturali o religiose considerate incompatibili con i “valori repubblicani”. Il dibattito è appena iniziato, e promette di diventare incandescente: tra libertà di espressione ed esigenze di sicurezza, la linea di confine si fa sempre più sottile.
