Il nemico è nel bicchiere: lo bevono tutti ma TI BRUCIA IL CERVELLO | È allarme demenza: effetti collaterali devastanti

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Alcol demenza_Donnaclick

Donna beve succo d'arancia_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Una nuova ricerca scientifica svela il legame tra un’abitudine quotidiana diffusa e un rischio cerebrale che pochi si aspettano.

C’è qualcosa che milioni di persone consumano ogni giorno. Lo fanno a casa, nei bar, alle feste. È così comune da non sembrare nemmeno una scelta. Eppure, potrebbe essere una delle principali minacce per il nostro cervello.

Si presenta bene. Viene proposto come simbolo di piacere, relax e socialità, ma dietro l’apparenza conviviale si nasconde un rischio sottovalutato, che non risparmia nessuno, nemmeno chi lo consuma con moderazione.

I danni non si manifestano subito. Agiscono in silenzio, accumulandosi nel tempo, fino a colpire in modo subdolo la memoria, l’attenzione, le funzioni cognitive. Il suo impatto è stato oggetto di ricerche scientifiche sempre più approfondite.

E la scoperta più allarmante è che non serve avere una predisposizione genetica per subirne gli effetti. Può bastare una dose settimanale regolare, anche minima, per aumentare sensibilmente il rischio di sviluppare una malattia neurodegenerativa.

Uno studio che cambia la prospettiva

Parliamo dell’alcol. Una nuova ricerca pubblicata su BMJ Evidence-Based Medicine conferma che anche un consumo contenuto è collegato a un rischio maggiore di demenza. Nessuna quantità può considerarsi realmente sicura, secondo gli autori dello studio.

Gli scienziati hanno monitorato oltre mezzo milione di persone tra Regno Unito e Stati Uniti, studiandone anche i profili genetici. Hanno scoperto che chi beve tre drink a settimana ha il 15% di probabilità in più di sviluppare demenza rispetto a chi ne beve solo uno.

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Donna beve un cocktail_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Un rischio troppo spesso sottovalutato

I dati sono chiari: l’alcol è neurotossico, danneggia i neuroni e modifica la struttura cerebrale. Studi precedenti avevano già rilevato una riduzione del volume cerebrale tra chi beve ogni giorno. Ora si aggiunge una nuova prova del legame diretto con la demenza.

Non esiste un effetto protettivo del bere moderato. Anzi, è vero il contrario”, afferma la ricercatrice Anya Topiwala. Ridurre o eliminare l’alcol dalla propria vita potrebbe essere una delle azioni più efficaci per proteggere la mente, oggi e in futuro.