1.085 ITALIANI LICENZIATI DA CHATGPT, e il tuo lavoro è il prossimo | Il futuro fa paura: cancellate centinaia di professioni

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Intelligenza artificiale licenziamenti tech_Donnaclick

Uomo d'affari con scritta AI_(Depositphotos.com)_Donnaclick

L’intelligenza artificiale avanza, rivoluzionando il lavoro e lasciando dietro di sé migliaia di posti di lavoro.

Il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui l’intelligenza artificiale è uscita dai laboratori per entrare nelle aziende. Non come supporto, ma come sostituto. A ritmi mai visti prima, l’AI sta rimpiazzando intere categorie di lavoratori, anche nei settori più qualificati.

Non si tratta più di previsioni futuristiche o scenari ipotetici: è già tutto in corso. Codice, contenuti, analisi, assistenza clienti, selezione del personale — mansioni che fino a ieri richiedevano competenze umane ora vengono svolte da chatbot, algoritmi e automazioni.

E mentre l’efficienza aumenta, i posti di lavoro diminuiscono. Microsoft ha investito 80 miliardi di dollari nell’AI, ma ha licenziato 15.000 persone. Amazon, Meta e Google seguono la stessa logica. In sei mesi, 94.000 lavoratori tech sono stati lasciati a casa.

La motivazione ufficiale? “Ristrutturazione”, “innovazione”, “trasformazione digitale”. Ma dietro queste parole, c’è un cambio di paradigma brutale. Non è più una crisi congiunturale. È una strategia aziendale precisa, guidata da un’unica promessa: fare di più con meno.

L’AI entra nei reparti strategici e sostituisce interi team

L’intelligenza artificiale non sta solo tagliando ruoli marginali. Sta ridisegnando il cuore stesso delle aziende. IBM ha sostituito 8.000 persone del reparto HR con un assistente virtuale interno, AskHR. Il chatbot gestisce le risorse umane in autonomia.

Non sono solo gli entry-level a rischiare. GitHub Copilot, ad esempio, scrive oggi il 30% del codice usato ogni giorno da Microsoft. Questo ha portato al taglio di intere linee di sviluppatori junior. Lo stesso accade in Klarna, Chegg e decine di altre aziende tech.

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Donna licenziata_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Primi effetti anche in Italia: oltre mille posti persi

Anche in Italia, la transizione fa le sue vittime. IBM ha confermato il licenziamento di 85 dipendenti nel 2025, dopo i 1.000 già tagliati tra il 2019 e il 2020. In totale, 1.085 italiani hanno perso il lavoro, sostituiti dall’intelligenza artificiale. È il primo segnale tangibile di una tendenza che potrebbe travolgere molti altri settori.

Oggi l’AI non ruba il lavoro da sola: lo fa chi la usa per tagliare. I profitti aumentano, ma la dignità lavorativa si assottiglia. Per questo serve una risposta politica concreta: regole, tutele, e percorsi rapidi di riconversione. Perché il lavoro non sparisce — cambia. Ma troppo in fretta, e non per tutti allo stesso modo.