MULTE ANNULLATE con ChatGPT: l’Intelligenza Artificiale diventa la paladina dei cittadini | Stralciata la sanzione da 58.000€

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Chatgpt_(Depositphotos.com)_Donnaclick

In un’aula di tribunale, anche l’intelligenza artificiale può diventare un alleato inaspettato per chi decide di far valere i propri diritti.

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita, ma pochi avrebbero immaginato che potesse arrivare a sfidare degli avvocati – e a vincere – dentro un tribunale. In un’epoca in cui la tecnologia corre veloce, anche la giustizia sembra aprirsi a nuovi scenari.

Sempre più cittadini si rivolgono agli strumenti digitali non solo per ottenere informazioni, ma per agire concretamente. Tra questi, le AI conversazionali come ChatGPT si stanno trasformando da semplici assistenti virtuali a strumenti capaci di supportare chi vuole far valere i propri diritti.

Che si tratti di interpretare un contratto, di redigere un reclamo o di rispondere a domande giuridiche, l’IA oggi riesce ad affiancare l’utente in modo sempre più preciso. E in alcuni casi, i risultati vanno ben oltre le aspettative.

Ciò che fino a poco tempo fa poteva sembrare fantascienza è ora realtà: l’assistenza legale fornita da un chatbot può avere un impatto concreto anche in sede giudiziaria. Ma non si tratta solo di tecnologia: è una questione di accesso alla giustizia, di autodifesa consapevole e di strumenti alla portata di tutti.

L’IA entra in tribunale: cambia lo scenario

I costi delle consulenze legali e la complessità burocratica spesso scoraggiano chi vuole contestare una sanzione, anche quando è certa la propria innocenza. In questo contesto, l’IA rappresenta un’alternativa accessibile, immediata e sorprendentemente efficace.

Sempre più utenti iniziano a sperimentare l’uso di ChatGPT per creare documenti ufficiali, prepararsi a un’udienza o semplicemente chiarire i propri diritti, ma finora, i casi di successo restavano confinati a esempi teorici… fino ad oggi.

Chatgpt aula tribunale_Donnaclick
Martello giudice tribunale_Donnaclick

Una multa annullata grazie a ChatGPT

Succede in Kazakistan: un uomo, identificato come Kencebek, ha utilizzato ChatGPT per impugnare una multa stradale da 58.000 tenge (circa 120 euro). Dopo il rigetto del suo primo reclamo da parte della polizia, si è rivolto al tribunale armato solo del supporto dell’IA. ChatGPT ha redatto il ricorso legale e ha assistito l’uomo nel rispondere in tempo reale alle domande del giudice.

L’udienza è durata appena dieci minuti, al termine dei quali il giudice ha annullato la sanzione. Il caso, riportato dai media locali e rilanciato dall’agenzia Trend, segna un precedente simbolico ma potente: l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento, ma può diventare un alleato concreto per il cittadino che vuole far valere le proprie ragioni.