Auto di proprietà, adesso il Fisco mette in croce chi guida questi veicoli: se sei nella lista nera il controllo è questione di ore
Chiavi auto_(Depositphotos.com)_Donnaclick
Il possesso dell’auto giusta può scatenare l’interesse sbagliato: ora il Fisco incrocia i dati e parte all’attacco.
Guidare l’auto dei propri sogni può diventare un incubo, soprattutto se il modello in questione attira più l’attenzione del Fisco che quella dei passanti. Le nuove direttive dell’Agenzia delle Entrate stringono il cerchio attorno a un tipo preciso di automobilisti: quelli che dichiarano poco, ma possiedono molto.
Non si tratta solo di evasione fiscale vera e propria. Anche semplici incongruenze tra reddito dichiarato e tipo di auto posseduta possono bastare per accendere una spia d’allarme. Il Fisco incrocia dati, abitudini di spesa e patrimonio per capire se dietro a un volante cromato si nasconde un tenore di vita “fuori bilancio”.
A finire sotto osservazione non sono solo le supercar da copertina. Anche chi guida un’auto d’epoca o un modello storico rischia grosso. Le spese di mantenimento – spesso ingenti – devono essere giustificate da entrate compatibili. Se il saldo non torna, la verifica è immediata.
Anche se non vanno indicate nel 730, le auto rientrano da tempo nel calcolo dell’ISEE. E quando l’Agenzia delle Entrate nota un’auto che “pesa” troppo rispetto alla situazione reddituale del proprietario, parte la procedura: prima i chiarimenti, poi la richiesta di prove documentali, infine – se necessario – l’accertamento vero e proprio.
Il nuovo radar del Fisco: ecco come funziona il controllo
Gli strumenti a disposizione sono cambiati. Addio redditometro, ora è l’evasometro il protagonista: un sistema più raffinato che punta il mirino su profili a rischio elevato, seguendo le tracce lasciate da acquisti, spese ricorrenti e mantenimento dei beni. E l’auto di proprietà è in cima alla lista.
Carburante, assicurazione, tagliandi, superbollo, pezzi di ricambio: anche se l’auto è un regalo o un’eredità, il contribuente deve dimostrare di avere i mezzi per sostenerne i costi. Il rischio? Oneri fiscali aggiuntivi, sanzioni e accertamenti che scavano a fondo nelle finanze familiari.

Sei in regola? I modelli che accendono l’allarme del Fisco
Il punto caldo della questione è proprio qui: non tutte le auto sono “pericolose”, ma ci sono modelli che fanno scattare controlli quasi automatici. Le attenzioni maggiori vanno a tre categorie specifiche: auto di lusso con potenza superiore ai 250 cavalli (oltre 185 kW), soggette al superbollo; auto d’epoca, immatricolate da più di 30 anni e mantenute con pezzi originali; e auto storiche, con almeno 20 anni sulle spalle e valore collezionistico.
I nomi? Ferrari, Lamborghini, Porsche, Maserati e Aston Martin per il lusso. Ma anche Fiat 500 d’epoca, Alfa Romeo Giulia, Lancia Fulvia, Volkswagen Maggiolino, Citroën DS, e BMW Serie 3 anni ‘80 per i modelli storici. Se il tuo veicolo è in questa lista e il tuo reddito non è allineato, il controllo può essere questione di ore.
