Vietato GOOGLE MAPS: su queste strade fioccano multe a gogò | Mai fidarsi della tecnologia: centinaia di automobilisti stangati

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Google maps_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Un limite di velocità cambiato, un’app non aggiornata e raffiche di multe inaspettate: il caso che ha fatto discutere

Sempre più guidatori si affidano ciecamente alle app di navigazione per muoversi su strade urbane ed extraurbane. Google Maps, in particolare, è diventato un vero e proprio copilota digitale per milioni di automobilisti. Ma cosa succede quando la tecnologia si inceppa?

Le app come Google Maps offrono vantaggi reali: evitano ingorghi, segnalano lavori in corso, suggeriscono percorsi alternativi e indicano persino la presenza di autovelox. Tuttavia, nonostante l’affidabilità apparente, non sono infallibili. E quando sbagliano, a pagare sono sempre gli utenti.

In diverse occasioni si sono registrati problemi legati all’aggiornamento delle mappe o delle informazioni sul traffico. L’ultimo caso, però, è clamoroso: centinaia di multe sono state comminate in un breve lasso di tempo, e tutte per un errore commesso dalla piattaforma di navigazione.

Il punto critico? Un limite di velocità modificato e non aggiornato in tempo. Gli automobilisti, fidandosi solo delle indicazioni sullo schermo, hanno ignorato i cartelli reali e si sono ritrovati bersaglio degli autovelox. Una vera e propria trappola digitale.

Google Maps sotto accusa: quando la tecnologia tradisce

Google Maps dovrebbe essere uno strumento di supporto, non un sostituto della segnaletica. Le autorità stradali e gli esperti di sicurezza ricordano da tempo che il rispetto dei cartelli fisici è imprescindibile, anche se l’app dice il contrario, ma in un mondo sempre più digitale non tutti ascoltano questi avvertimenti.

In molti, infatti, si affidano esclusivamente allo smartphone, credendo che ogni informazione sia aggiornata in tempo reale. Una fiducia cieca che può costare caro, come dimostra il caso che ha messo in discussione l’affidabilità della piattaforma di navigazione più usata al mondo.

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Uomo alla guida consulta google maps_(Depositphotos.com)Donnaclick

Raffica di multe in una strada extraurbana: cosa è successo

La vicenda che ha fatto discutere è avvenuta nella contea di Laois, in Irlanda, dove le autorità locali hanno deciso di abbassare il limite di velocità su una strada extraurbana, passando da 80 km/h a 60 km/h. Una modifica apparentemente ordinaria, comunicata attraverso la segnaletica verticale e operativa da subito. Tuttavia, Google Maps ha continuato a indicare il vecchio limite per diverse settimane, lasciando gli utenti ignari del cambiamento. Il risultato? Decine di automobilisti hanno percorso quel tratto a una velocità media di 70 km/h, convinti di rispettare le regole. Gli autovelox installati lungo la strada hanno immortalato ogni infrazione, generando una raffica di multe che ha colpito senza distinzione pendolari, residenti e turisti.

Molti guidatori si sono detti sorpresi e amareggiati: “Ci fidiamo di Google, lo usiamo ogni giorno per spostarci. Se dice 80, andiamo a 80. Come potevamo sapere che era sbagliato?”. Ma per le autorità la risposta è semplice: la legge parla chiaro, a contare sono i cartelli stradali. E la responsabilità resta nelle mani di chi guida. Il caso ha acceso i riflettori sull’affidabilità delle app di navigazione e sollevato interrogativi importanti: chi paga per gli errori della tecnologia? Si può davvero delegare alla macchina l’ultima parola sulla sicurezza stradale? Una cosa è certa: Google Maps è uno strumento comodo, ma non è una fonte ufficiale. La segnaletica reale è ancora l’unica che conta.