Stop agli eventi all’aperto, è ALLARME Chikungunya | 46 nuovi casi confermati e 300.000 persone a rischio: cosa succede
Allarme Chikungunya
Un improvviso allarme sanitario rischia di stravolgere il calendario degli eventi più attesi di settembre.
Il cuore del Nord Italia si ritrova al centro di un’inattesa emergenza sanitaria. In una zona nota per le sue tradizioni, il buon cibo e la vivacità delle feste di fine estate, una minaccia silenziosa si sta facendo largo, costringendo le autorità a prendere decisioni drastiche. Il tutto accade mentre migliaia di persone si preparano a partecipare a uno degli eventi gastronomici più frequentati del Paese.
Dopo mesi di normalità, il virus Chikungunya torna a far parlare di sé. Si tratta di una malattia virale trasmessa dalle zanzare, che causa febbre alta, dolori articolari e affaticamento. Sebbene raramente grave, è altamente debilitante. Finora, era rimasta un fenomeno marginale in Italia, ma qualcosa sembra essere cambiato nelle ultime settimane.
Tutto è iniziato con un primo caso, diagnosticato ad agosto. Da lì, la situazione ha cominciato ad evolversi rapidamente, portando con sé una scia di contagi che ha superato la soglia dell’attenzione sanitaria. L’epidemia si è diffusa in maniera irregolare ma costante, con nuovi casi segnalati in diverse località del territorio.
L’allerta è scattata nelle strutture sanitarie e nei Comuni coinvolti. Sono partiti immediatamente gli interventi di disinfestazione, con squadre attive giorno e notte per cercare di bloccare la proliferazione delle zanzare portatrici del virus. Tuttavia, la pressione sugli organizzatori di eventi pubblici è aumentata di pari passo con i numeri.
Sagre sospese e paesi in allerta
Già tre sagre sono state annullate o sospese per precauzione. In particolare, la ‘Sagra del Ceo‘, riaperta proprio questa mattina, è sotto osservazione. Le autorità locali non vogliono correre rischi, mentre il focolaio partito da Arbizzano – tra Verona e Negrar di Valpolicella – si è esteso a zone limitrofe, tra cui Affi, Isola della Scala e lo stesso capoluogo.
Il Dipartimento di Prevenzione del Veneto monitora costantemente la situazione. Anche se solo due pazienti su 46 sono stati ricoverati, la preoccupazione rimane alta. I contagi sono tutti autoctoni, senza legami con viaggi in zone a rischio. Questo rende più complesso il contenimento del virus, perché dimostra una diffusione interna attiva.

La Fiera del Riso sotto minaccia
Secondo quanto riportato dall’Ansa, i casi di Chikungunya nel Veronese sono saliti a 46. Un dato che, seppur inferiore a quello registrato a Modena, ha messo in allerta amministrazioni locali e organizzatori di eventi. In particolare, è a rischio la Fiera del Riso di Isola della Scala, prevista dal 19 settembre al 12 ottobre, con oltre 300.000 visitatori attesi.
Un eventuale stop sarebbe un duro colpo per l’economia e la tradizione locale. La manifestazione è uno degli appuntamenti gastronomici più importanti del Nord Italia. Le autorità stanno valutando giorno per giorno la situazione, confidando nel calo delle temperature e nelle bonifiche ambientali per contenere la minaccia.
