“BOCCIATURA IMMEDIATA!”: il Ministro Valditara cambia le regole, da oggi basta uno scivolone e si ripete l’anno | A rischio 500.000 studenti
Studenti a scuola_(Depositphotos.com)_Donnaclick
La scuola cambia volto: tra novità attese e provvedimenti duri, il prossimo esame di maturità segnerà uno spartiacque per migliaia di studenti italiani.
Durante l’ultima sessione degli esami di Stato, una decina di studenti si è rifiutata di rispondere alle domande del colloquio orale, scegliendo di restare in silenzio davanti alla commissione. Un gesto forte, diventato simbolo di disagio e disillusione, che ha comunque permesso loro di ottenere il diploma grazie al peso dei crediti scolastici e delle prove scritte.
Il caso ha generato polemiche feroci, dentro e fuori il mondo scolastico. Molti hanno definito l’episodio una forma di protesta passiva; altri l’hanno considerato una mancanza di rispetto verso il valore dell’esame. La risposta non si è fatta attendere: il Ministero dell’Istruzione ha messo mano alla normativa, decidendo di intervenire in modo netto per evitare il ripetersi di situazioni simili.
Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha avviato una riforma profonda. Il nuovo testo, che sarà discusso in Consiglio dei Ministri, punta a entrare in vigore già nell’anno scolastico 2025/26, coinvolgendo circa 500.000 studenti. Si tratta di un pacchetto di interventi che tocca sia l’impostazione dell’esame di maturità, sia altri aspetti della vita scolastica, dal voto in condotta all’uso del cellulare in classe.
Mentre le scuole italiane si preparano a riaprire tra l’8 e il 16 settembre, le famiglie ricevono un messaggio chiaro: le regole cambiano, e sarà necessario farsi trovare pronti. Lo spirito della riforma punta a rafforzare il valore simbolico e formativo dell’esame, ma anche a rimettere ordine dopo anni di ambiguità.
Il nuovo esame di maturità
Non solo nozioni, ma anche esperienze e personalità. La nuova maturità sarà meno “interrogazione” e più “colloquio di sintesi”. Accanto alle domande sulle materie scolastiche, i commissari valuteranno anche il percorso personale: curriculum dello studente, progetti PCTO, educazione civica, attività sportive e volontariato contribuiranno al giudizio finale. Un cambiamento che vuole premiare non solo il sapere, ma anche il saper fare e il saper essere.
Si torna a chiamarlo “esame di maturità”. Abbandonata la dicitura burocratica “esami di Stato”, la riforma rispolvera il nome storico che sottolinea il passaggio a una nuova fase della vita. Eppure, sotto il nuovo nome, si nascondono regole molto più rigide. In particolare, una norma fa discutere più delle altre.

La stretta sull’orale
Chi fa scena muta all’orale sarà bocciato, senza appello. È questa la novità più clamorosa del pacchetto Valditara: dal 2026, chi si rifiuterà di partecipare attivamente al colloquio orale non potrà ottenere il diploma, indipendentemente dai crediti scolastici o dai risultati degli scritti. Non sarà più possibile “saltare” una parte dell’esame: tutte le prove diventano obbligatorie. Una regola che risponde direttamente ai fatti del 2025 e che mira a ristabilire autorevolezza e serietà all’interno dell’istituzione scolastica.
A rischio ci sono oltre 500.000 studenti. Sono quelli che affronteranno per primi la nuova maturità, con regole molto più stringenti rispetto agli anni precedenti. La bocciatura automatica per chi resta in silenzio è solo uno degli elementi di un impianto più ampio, che include anche un nuovo sistema di valutazione e una rinnovata attenzione alle competenze trasversali.
