Ufficiale, multa a tutti quelli che tagliano le piante: vietatissimo dalla legge
Operaio taglia una siepe con delle cesoie_(Depositphotos.com)_Donnaclick
Attenzione a come gestisci gli alberi e le siepi confinanti: esistono regole precise che non puoi ignorare.
I rapporti di vicinato non sono sempre semplici, specialmente quando in mezzo ci sono alberi, rami e radici che superano i confini di proprietà.
Spesso, chi vive in condominio si trova a fare i conti con piante che invadono il proprio spazio. Foglie che cadono, allergie, ombra eccessiva o addirittura danni alle strutture.
Ma attenzione: anche se la convivenza può diventare difficile, non è consentito intervenire di propria iniziativa sul verde altrui. La legge impone limiti chiari.
Molti pensano che, se una pianta sconvolge la quiete domestica, basti un colpo di forbici per risolvere tutto, ma questa scelta può trasformarsi in un grave errore legale.
Tagli le piante del vicino? Ora rischi grosso: cosa dice la legge
Secondo l’art. 896 del Codice Civile, se i rami di un albero si estendono nella proprietà del vicino, quest’ultimo ha il diritto di chiederne il taglio. Tuttavia, non può farlo di propria iniziativa: deve prima rivolgersi al proprietario della pianta. L’unico caso in cui è consentito intervenire autonomamente è quello delle radici che invadono il terreno: in quel caso, il danneggiato può rimuoverle senza chiedere il permesso.
Quando invece si tratta di siepi, arbusti o altri elementi di verde confinante, la questione si fa più delicata. Serve innanzitutto avvisare il proprietario, invitandolo formalmente a intervenire. Se questo non accade, si può procedere con una diffida scritta. Solo in caso di silenzio o rifiuto, è possibile rivolgersi a un giudice civile che, se necessario, può autorizzare l’intervento forzato. Ma mai agire in autonomia: farlo espone a sanzioni pesanti.

Multa salata per chi taglia le piante senza permesso
Con la sentenza n. 272 del 2024, il Tribunale di Imperia ha condannato una società per aver tagliato senza alcun permesso le piante della vicina. L’intervento, affidato a dei giardinieri, è avvenuto senza avvisare la proprietaria, causando danni significativi a siepi ornamentali e alla recinzione del giardino. Il giudice ha riconosciuto la violazione dell’articolo 2043 del Codice Civile, che impone l’obbligo di risarcimento in caso di danno ingiusto.
Oltre al risarcimento stabilito con il cosiddetto “metodo svizzero” – che valuta il danno in base a dimensioni, stato vegetativo e valore ornamentale delle piante – i responsabili hanno dovuto coprire anche le spese per il ripristino completo del verde distrutto. Il tribunale ha chiarito che, anche in presenza di un’invasione vegetale, non si può mai agire di propria iniziativa. Tagliare senza consenso equivale a violare la legge e può trasformarsi in un boomerang molto costoso.
