IMU, stop ai pagamenti sulla seconda casa: questo metodo legalissimo lo consigliano tutti gli avvocati

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Casa con finestre chiuse (Depositphotos.com)_Donnaclick

In molti casi l’IMU sulla seconda casa si può legalmente dimezzare, ma in pochi conoscono il metodo corretto.

Stop ai pagamenti totali sull’IMU della seconda casa? È possibile, ma a certe condizioni. Ogni anno milioni di italiani devono versare l’IMU sulla seconda casa. Un’imposta che pesa, soprattutto se l’immobile non viene utilizzato. Eppure, esiste un modo legale per alleggerire (molto) questo costo.

Il 16 giugno 2025 è scaduta la prima rata dell’IMU. Come previsto dalla normativa, i proprietari di seconde case devono pagare l’Imposta Municipale Propria. Non importa se l’immobile è vuoto, inutilizzato o semplicemente chiuso da anni: l’obbligo resta.

E se l’immobile è disabitato da tempo? Cambia qualcosa? La legge distingue tra casa disabitata e casa inagibile. Solo nel secondo caso, e con precise condizioni, è possibile ottenere uno sconto sulla tassa, fino al 50%. Ma bisogna dimostrarlo.

Ci sono altri modi per ridurre l’IMU legalmente. Tra questi, concedere l’immobile in comodato d’uso gratuito a figli o genitori. Se il contratto è registrato e l’abitazione è usata come residenza principale, si ha diritto a una riduzione dell’IMU del 50%.

Come ottenere la riduzione del 50% sull’IMU

Serve l’autocertificazione, ma attenzione ai dettagli. La riduzione per inagibilità o inutilizzabilità dell’immobile si ottiene presentando un’autocertificazione, come confermato dalla Corte di Cassazione. In alternativa, il Comune può inviare un tecnico per verificare lo stato dell’immobile.

Quando una casa è considerata “inagibile”? Un fabbricato pericolante, fatiscente o senza impianti essenziali può essere ritenuto inagibile. Deve trattarsi di degrado strutturale evidente, non di semplice mancanza di utenze. L’assenza di luce o acqua, da sola, non basta.

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Certificazione IMU_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Il metodo legale per azzerare davvero l’IMU

Ecco la notizia: gli avvocati consigliano di usare l’autocertificazione per dichiarare l’inagibilità.
Questo strumento, previsto dalla legge, consente di ridurre del 50% l’IMU anche sulla seconda casa, purché si dimostri che l’immobile è inutilizzabile. Non serve un tecnico: basta un’autodichiarazione veritiera e firmata, corredata da documenti.

Ma attenzione: ci sono controlli e regole da rispettare. L’autocertificazione deve essere precisa, coerente e verificabile. Se la casa è davvero inagibile (ad esempio, priva di tetto, allacci, o in condizioni strutturali critiche), l’agevolazione è pienamente legittima. In caso contrario, si rischiano sanzioni.