Smartphone, ma quale 1.000 euro: questo costa 4 spiccioletti
Una nuova regola UE elimina l’esclusiva di Corning sul Gorilla Glass. Più concorrenza, prezzi smartphone in calo e materiali alternativi in arrivo.
Smartphone
L’UE prepara nuove regole che potrebbero far scendere i prezzi degli smartphone in Europa.
Negli ultimi anni l’Unione Europea ha introdotto una serie di norme mirate a rendere il mercato tecnologico più competitivo e sostenibile. Dopo aver imposto il caricatore universale USB-C al posto di soluzioni proprietarie come il Lightning, Bruxelles sta ora puntando l’attenzione su un settore meno visibile al grande pubblico ma strategico: quello dei componenti interni e dei materiali utilizzati dagli smartphone. Una nuova misura in discussione potrebbe avere un impatto diretto sui costi di produzione, e di conseguenza sui prezzi finali dei dispositivi. Secondo gli analisti, la riduzione potrebbe essere significativa, soprattutto per i modelli più diffusi.
Il nuovo provvedimento dell’UE riguarda Corning, l’azienda statunitense che produce il famoso vetro Gorilla Glass, utilizzato nella maggior parte degli smartphone top di gamma. L’indagine della Commissione Europea ha evidenziato che i produttori di telefoni, acquistando da Corning, si sarebbero trovati vincolati da clausole di esclusiva che limitavano la possibilità di rivolgersi ad altri fornitori. Questa pratica, ritenuta anticoncorrenziale, riduceva la libertà di scelta delle aziende e manteneva alti i prezzi dei componenti, con effetti diretti sul costo finale degli smartphone per i consumatori europei.
A seguito delle valutazioni dell’UE, Corning ha annunciato che rimuoverà tutte le clausole di esclusiva dai contratti con i produttori di smartphone. Inoltre, non potrà più stabilire quote minime di utilizzo né esercitare pressioni affinché i produttori scelgano esclusivamente il Gorilla Glass per i loro modelli di fascia alta. La decisione avrà effetto in tutto lo Spazio Economico Europeo, aprendo il mercato a una concorrenza più libera tra fornitori di vetro per schermi. Questo potrebbe portare a una maggiore diversificazione dei materiali e a una riduzione dei costi per i produttori.
La novità rappresenta un cambio importante per il settore, dato che il Gorilla Glass, pur essendo uno dei materiali più resistenti sul mercato, è anche tra i più costosi. Le aziende che producono smartphone, specie quelle che lavorano su volumi elevati, potrebbero ora optare per soluzioni alternative, magari meno costose ma comunque performanti. Questo varrebbe soprattutto per i modelli di fascia media e bassa, che costituiscono la maggior parte delle vendite globali. I top di gamma, invece, continueranno probabilmente a utilizzare Gorilla Glass per mantenere un posizionamento premium e una reputazione di qualità.
Impatto sui prezzi e strategie dei produttori
Una maggiore libertà di scelta per i produttori significa possibilità di negoziare prezzi più competitivi con i fornitori. Se il costo degli schermi scendesse anche solo del 10-15%, le aziende potrebbero decidere di trasferire parte di questo risparmio ai consumatori. È probabile che i primi benefici si vedranno nei modelli entry level, dove la sensibilità al prezzo è più alta. Per la fascia media, la riduzione dei costi potrebbe essere usata per migliorare altri componenti, come fotocamere o batterie, rendendo i dispositivi più competitivi senza aumentarne il prezzo finale.
Oltre ai prezzi, la rimozione delle esclusive Corning potrebbe stimolare innovazione nei materiali. Aziende asiatiche ed europee potrebbero cogliere l’occasione per proporre nuove tecnologie di vetro o materiali ibridi con caratteristiche particolari, come maggiore flessibilità o resistenza ai graffi. Questa apertura del mercato potrebbe anche favorire la nascita di nuovi brand specializzati nella fornitura di schermi per smartphone, aumentando la competizione e accelerando lo sviluppo di soluzioni più sostenibili dal punto di vista ambientale.

Quando vedremo i primi effetti
La proposta della Commissione Europea è ancora in fase di approvazione, ma il percorso legislativo potrebbe essere rapido. Gli esperti stimano che entro poche settimane le nuove regole possano essere formalmente adottate in tutta l’UE. Se questo avverrà, già con l’uscita dei modelli di smartphone del prossimo anno potremmo osservare un calo dei prezzi o una maggiore diversificazione dei materiali utilizzati. Per il consumatore finale, questo significherà più scelta e un potenziale risparmio, soprattutto in un contesto economico in cui i costi tecnologici tendono ad aumentare.
In prospettiva, questa misura potrebbe diventare un precedente importante per altre componenti tecnologiche, spingendo l’UE a intervenire anche in altri segmenti dove la concorrenza è limitata. La vicenda Corning dimostra come la regolamentazione possa avere effetti diretti e rapidi sul mercato, tutelando sia le aziende produttrici sia i consumatori. Se la riduzione dei prezzi sarà consistente, potremmo assistere a una maggiore rotazione dei dispositivi sul mercato, con benefici anche per l’innovazione. Resta ora da vedere se le aziende approfitteranno di questa libertà per abbassare i prezzi o per reinvestire i risparmi in caratteristiche premium.
