Ufficiale conto corrente: “I soldi non li potete toccare” | Arrivato il divieto epocale

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Banca

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Una legge che ha sancito il diritto al conto corrente per tutti.

Il 23 luglio 2025 la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità (254 voti favorevoli) il ddl che garantisce a ogni cittadino residente in Italia il diritto al conto corrente, impedendo alle banche di rifiutarne l’apertura salvo casi di antiriciclaggio o terrorismo.

Le banche non potranno negare un conto corrente senza motivo. Se rifiutano per ragioni legali (antiriciclaggio/ terrorismo), dovranno comunicarlo per iscritto entro 10 giorni, motivando chiaramente il diniego.

È stata introdotta una tutela legale: se il conto mostra un saldo attivo, la banca non potrà chiudere unilateralmente il rapporto né prima né dopo scadenza, a meno di gravi motivi documentabili.

Il provvedimento è nato in risposta a numerose segnalazioni di cittadini con conti regolari chiusi senza motivazioni specifiche, con formule generiche come “verifica rischio”, che impedivano qualsiasi nuova apertura in altri istituti.

Cosa cambia per i risparmiatori

L’accesso al conto corrente diventa un diritto di cittadinanza, essenziale in un sistema economico sempre più cashless per ricevere stipendio, pensione, domiciliare utenze e partecipare a strumenti pubblici come il cashback.

Il ddl protegge i consumatori da chiusure arbitrarie e regole opache. La trasparenza diventa obbligo: un diniego non motivato espone la banca a sanzioni o ricorsi con l’Arbitro Bancario Finanziario.

Le associazioni di consumatori (es. Codacons) hanno accolto favorevolmente la norma, ma avvertono che i costi di gestione del conto potrebbero aumentare per coprire l’obbligo normativo per le banche.

Ragazza al bancomat.
Ragazza al bancomat.

Criticità e riflessioni normative sul conto corrente

Abi e Banca d’Italia hanno sollevato dubbi sul provvedimento. Secondo l’Associazione bancaria, si viola la libertà contrattuale definita dal Testo unico bancario e si introduce un carattere quasi pubblico nei rapporti bancari.

Bankitalia ha sottolineato potenziali conflitti con il diritto europeo, in particolare con la direttiva 2014/92/UE, e ha invitato alla cautela sui riflessi della norma sulla solidità finanziaria del sistema.