ULTIM’ORA: “Non fatelo mangiare ai vostri bambini”, conduce alla paralisi e alla morte: eppure le mamme lo danno a tutti
Mamma dà da mangiare al proprio figlio_Donnaclick
Attenzione a ciò che dai da mangiare al tuo bambino: un alimento comune e naturale può avere effetti devastanti sotto l’anno di età.
Molti genitori pensano al miele come a un elisir naturale privo di rischi. Viene spesso considerato una valida alternativa al classico zucchero. Tuttavia, per una fascia sensibile come quella dei neonati, questa percezione può rivelarsi ingannevole.
Il miele grezzo può contenere alcune sostanze innocue per gli adulti, ma non per i bambini piccolissimi, sostanze che se ingerite possono germinare nell’intestino non ancora completamente sviluppato, trasformandosi nel batterio stesso. Questo processo porta alla produzione di una potente neurotossina.
La neurotossina agisce attaccando le terminazioni nervose del sistema muscolare, compromettendo la trasmissione degli impulsi nervosi.
Ne consegue che i muscoli smettono di funzionare, un effetto che può risultare fatale se coinvolge quelli respiratori.
Il paradosso del miele naturale
Si tratta delle spore di Clostridium botulinum, un batterio presente nel terreno e nell’aria, che può contaminare il miele grezzo pur restando invisibile.
Nonostante avvertenze di pediatri e sanitarie, molte mamme continuano a dare consiglio di usare miele anche su pappe e frullati, convinte dei suoi benefici naturali. Tuttavia, ciò si traduce in una pratica rischiosa nei bambini al di sotto di un anno. Le principali organizzazioni sanitarie mondiali, tra cui la CDC e l’American Academy of Pediatrics, vietano esplicitamente l’uso di qualsiasi miele, grezzo o trattato, per i neonati sotto i 12 mesi.

I rischi reali
Le spore di botulino sono neurotossine che nei neonati sotto un anno possono provocare paralisi, insufficienza respiratoria e perfino morte.
I sintomi di intossicazione nei bambini includono costipazione severa, debolezza muscolare (specie del collo e della testa), difficoltà nella suzione, voce fioca, pianto debole e nei casi più gravi arresto respiratorio. Ai genitori che sospettano un’esposizione si consiglia di rivolgersi immediatamente a un pronto soccorso.
