Altro che assegno unico, approvato l’AU 2.0: intascate molti più soldi così | Approvato il ‘decreto’
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Cambia tutto per migliaia di famiglie italiane: in arrivo un aiuto economico extra: ecco a chi spetta.
Negli ultimi mesi, il dibattito sull’efficacia delle misure di sostegno alle famiglie italiane si è riacceso. L’Assegno di Inclusione, che ha sostituito il Reddito di cittadinanza, è stato al centro di numerose critiche e richieste di revisione.
Il problema maggiore? Il buco di un mese che si crea dopo 18 mesi di erogazione, quando il sussidio viene sospeso prima del possibile rinnovo. Una pausa che ha messo in difficoltà moltissimi nuclei familiari già fragili.
A questo si aggiunge la burocrazia, che spesso rende complesso il rinnovo stesso, lasciando per settimane le famiglie senza certezze e senza entrate. Le associazioni che si occupano di lotta alla povertà hanno più volte sollecitato un intervento strutturale.
Nel frattempo, anche le forze politiche hanno avviato un confronto serrato. In un clima economico incerto, l’urgenza di un sostegno più equo e stabile è diventata evidente. La pressione ha spinto il governo a introdurre una misura tanto attesa quanto inaspettata.
Una novità che cambia le regole del gioco
Dopo settimane di discussioni in Commissione, è arrivato l’ok. Il governo ha approvato un emendamento al decreto per i comparti produttivi che introduce un contributo straordinario fino a 500 euro per chi ha subito l’interruzione dell’Assegno di Inclusione.
La misura è pensata “in via eccezionale per il 2025” e punta a colmare il vuoto che si crea tra la fine dei 18 mesi e il rinnovo del sussidio. Il bonus verrà erogato insieme alla prima mensilità del nuovo ciclo, ma comunque entro dicembre.

A chi spetta il contributo straordinario
Secondo la relazione tecnica, il bonus riguarderà circa 506mila famiglie, cioè quelle che avranno completato i 18 mesi di beneficio entro ottobre 2025. L’importo medio stimato sarà di 462 euro, ma potrà arrivare fino a un massimo di 500.
Il costo complessivo per lo Stato è stimato in 234 milioni di euro. Una cifra importante, ma considerata necessaria per evitare un peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie coinvolte. Chi non presenterà domanda di rinnovo, però, perderà automaticamente il diritto al contributo.
