“Agente, ho preso un’aspirina per il mal di testa”: 6mila euro di multa, un anno di arresto e patente sospesa per 2 anni
Donna auto prende farmaci_Donnaclick
Assumere farmaci da banco prima di mettersi alla guida può diventare un rischio legale se non si conoscono gli effetti collaterali.
Negli ultimi mesi, il nuovo Codice della strada ha cambiato le regole del gioco per chi guida in Italia. Le sanzioni per chi si mette al volante sotto l’effetto di sostanze alteranti sono diventate molto più severe, e tra i conducenti cresce la preoccupazione: anche i farmaci comuni potrebbero creare problemi?
L’ansia è in parte giustificata. Alcuni medicinali, pur essendo legali e venduti senza ricetta, possono alterare i risultati dei test antidroga. In casi molto rari, un semplice analgesico può portare a un falso positivo, con tutte le gravi conseguenze che ne derivano.
Il dibattito è acceso anche tra gli esperti. Il presidente di Federfarma Sardegna ha recentemente spiegato che non basta risultare positivi a un test: bisogna valutare anche il contesto clinico e farmacologico. C’è differenza tra essere realmente alterati e un esito di laboratorio fuorviante.
Tra i farmaci più comuni sotto osservazione ci sono il paracetamolo, l’ibuprofene e perfino l’aspirina. Da soli non sono una minaccia, ma in alcune circostanze – come l’interazione con altri medicinali – possono trarre in inganno i rilevatori usati nei controlli stradali.
Cosa può causare un falso positivo
Alcuni principi attivi contenuti nei farmaci da banco possono interferire con i test rapidi, causando reazioni chimiche simili a quelle di sostanze stupefacenti. Non è la norma, ma succede. È importante sapere che, in caso di dubbio, si ha diritto a far valere le proprie ragioni con analisi più approfondite.
Assumere ansiolitici o tranquillanti, invece, è un discorso diverso: anche se prescritti, possono compromettere realmente la capacità di guida. Dopo l’assunzione, è necessario attendere diverse ore prima di rimettersi alla guida. In questi casi, l’alterazione non è solo teorica, ma reale.

Quando la legge non perdona
“Agente, ho preso un’aspirina per il mal di testa.” Questa la frase pronunciata da un automobilista fermato per un controllo antidroga. Il test è risultato positivo, e la giustificazione non è bastata: multa da 6mila euro, un anno di arresto e patente sospesa per due anni.
Un caso che fa discutere. La vicenda dimostra quanto sia fondamentale conoscere i farmaci che si assumono e le possibili conseguenze. Anche se si tratta di prodotti comunemente utilizzati, è bene chiedere consiglio al medico o al farmacista, soprattutto se si intende guidare subito dopo.
