Fisco, “Chi ha una casa ci paga 8.200 euro oggi stesso”: se vi arriva la raccomandata siete spacciati
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In migliaia rischiano sanzioni salatissime per un dettaglio spesso ignorato: ecco cosa controllare subito.
Negli ultimi anni ristrutturare casa è diventata una scelta quasi obbligata. Tra rincari energetici, incentivi fiscali e nuove direttive europee, le famiglie italiane si sono lanciate nei lavori di riqualificazione. Ma ora potrebbe arrivare una brutta sorpresa.
Molti proprietari di immobili che hanno beneficiato dei bonus edilizi non sanno che quei lavori possono far aumentare il valore della casa. Un dettaglio che, se trascurato, può costare caro. Molto caro.
La normativa impone infatti un aggiornamento della rendita catastale, il valore su cui si basano varie tasse, tra cui l’IMU. Se non viene comunicata la variazione dopo una ristrutturazione importante, si entra automaticamente nel mirino del Fisco.
Le conseguenze non si fanno attendere. In queste settimane sono partiti controlli su scala nazionale per individuare chi ha eseguito lavori ma non ha aggiornato i dati catastali. E le prime lettere stanno già arrivando.
Ristrutturare casa sì, ma attenzione alle carte
I bonus edilizi – come il Superbonus e l’Ecobonus – hanno spinto moltissimi italiani ad affrontare ristrutturazioni anche importanti. Spesso, però, il miglioramento energetico o strutturale comporta anche un salto di categoria catastale.
Un passaggio dalla classe energetica F alla B, ad esempio, aumenta il valore dell’immobile. Di conseguenza cresce anche la rendita catastale. E chi non ha aggiornato i dati dopo i lavori rischia ora una stangata imprevista.

“Avviso di compliance”: se vi arriva, muovetevi in fretta
Il Fisco ha avviato controlli a tappeto su chi ha ristrutturato casa. Sono in partenza oltre 50.000 lettere di compliance indirizzate a cittadini che non hanno aggiornato la rendita catastale. Chi non si mette in regola rischia sanzioni fino a 8.200 euro per ogni immobile.
Le lettere non sono ancora veri accertamenti fiscali, ma rappresentano l’ultimo avvertimento prima delle multe. Se vi arriva una raccomandata, controllate bene: avete 30 giorni per rispondere e dimostrare di essere in regola. Altrimenti, il conto sarà salatissimo.
