Ora legale 2022, quando dovremo spostare le lancette?
Ci risiamo: sta arrivando di nuovo quel momento dell’anno in cui scatta il cambio dell’ora Ecco cosa c’è da sapere.
Ora legale 2022: orologi avanti di un’ora
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022 è previsto il passaggio dall’ora solare all’ora legale, una prassi che torna regolarmente in questo periodo dell’anno. Gli orologi che richiedono un intervento manuale andranno dunque spostati in avanti di un’ora, dalle 2:00 alle 3:00. Nell’immediato si dormirà un po’ di meno, ma in compenso il nuovo regime orario consentirà di sfruttare fino a tardi la luce del sole, complice anche il progressivo allungamento delle giornate portato in dote dalla bella stagione.
Ora legale: istruzioni per l’uso
Il cambio dell’ora scatterà alle 2:00 di notte, ma questo non implica la necessità di interrompere il sonno per metter a posto le lancette. I classici orologi da polso e in generale tutti gli orologi analogici possono essere sistemati sabato sera, prima di coricarsi a letto, in modo da settare in anticipo il proprio bioritmo sull’ora legale. L’alternativa è di rinviare la questione alla mattina successiva, dopo il risveglio, a patto di non avere appuntamenti in vista la domenica, perché in caso contrario si rischiano ritardi enciclopedici e brutte figure.
Cosa regolare a mano e cosa no
Come abbiamo ormai imparato da tempo, il discorso è molto più semplice per smartphone, smartwatch, pc, tablet e console, che si aggiorneranno in modo automatico senza bisogno di un intervento esterno. Chi è solito puntare la sveglia sul proprio cellulare non avrà ad esempio nulla di cui preoccuparsi, ma troverà gli allarmi già calibrati sull’ora legale. Nell’ecosistema domestico dei dispositivi digitali faranno eccezione gli apparecchi elettronici che non sono in grado di autoregolarsi in quanto sconnessi dalla rete. L’orologio del forno, quello del microonde e altri tipi di elettrodomestici rigorosamente “non smart” dovranno insomma essere regolati a mano.
Quando torna l’ora legale
L’ora legale resterà in vigore fino all’ultimo weekend di ottobre: tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 le lancette faranno marcia indietro di 60 minuti, segnando così il ripristino dell’ora solare. Torna l’ora legale. La notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo manderemo avanti le lancette di un’ora. Ma non sarà l’ultima volta. L’Italia infatti ha stabilito che lascerà in vigore questo sistema, con l’alternanza tra ora legale e solare a marzo e ottobre di ogni anno. Se da una parte dormiremo un’ora in meno, almeno finché non ci adatteremo, dall’altra potremo beneficiare di un’ora in più di luce. Il cambio dell’ora arriva praticamente insieme alla primavera, permettendoci anche di risparmiare sui consumi.
Fino a quando sarà in vigore l’ora legale?
L’ora legale sarà in vigore fino al 30 ottobre prossimo, poi dovremo di nuovo spostare indietro le lancette. Infatti il nostro Paese, a differenza di altri, ha deciso di non seguire le indicazioni fornite dall’Europa. Ma facciamo un passo indietro. Nel 2018 infatti il Parlamento europeo aveva invitato la Commissione a rivedere la direttiva proponendo di abolire il passaggio dall’ora solare a quella legale in tutta Europa e mantenere solo l’ora legale. Era stata avviata anche una consultazione online per conoscere l’opinione dei cittadini europei. Era emerso così che l’84% degli intervistati era favorevole al cambio. A quel punto, la Commissione presentò la proposta agli Stati chiedendo loro di decidere entro aprile 2021 se adottare definitivamente l’ora legale o l’ora solare. A novembre del 2019, il Governo Conte bis decise di mantenere il doppio orario, depositando la richiesta formale a Bruxelles.
Perché l’Italia ha deciso di non cambiare?
Secondo il Governo italiano, adottare solo l’ora legale non sarebbe stato utile al nostro paese per una serie di ragioni: la prima è che mancherebbero ancora prove scientifiche sui possibili danni psico-fisici; la seconda è che grazie all’ora legale gli italiani, avendo un’ora di luce in più, possono beneficiare anche di un risparmio sulla bolletta elettrica per 6 mesi. Infine, secondo l’Italia le scelte dei singoli Paesi membri possono creare differenze tra fusi orari difficili da gestire sul fronte del mercato comunitario. Inoltre, dal 2004 al 2020, è stato rivelato il minor consumo di elettricità legato all’ora legale è stato di circa 10 miliardi di kilowattora traducendosi in un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro. Anche per questo, il nostro Paese ha deciso di non scegliere alcun orario unico e di continuare con il cambio dall’ora solare all’ora legale e viceversa anche dopo aprile 2021.





