Parigi, multata la sindaca Hidalgo per aver assunto troppe donne
Il comune di Parigi multato per una violazione della parità di genere. Dovrà pagare 90.000 euro per le troppe donne direttrici assunte dalla sindaca.
Come raccontato dal quotidiano Le Monde e come riporta IoDonna, il comune di Parigi amministrato da Anne Hidalgo è stato accusato di aver trasgredito una legge nata proprio per far entrare più donne nei posti apicali.
Uno squilibrio che però sfavorisce gli uomini e non le donne.
Nel 2018, il Comune di Parigi aveva aperto a candidature a quadri dirigenziali per un totale di 16 persone. Ma sulle persone nominate, c’erano soltanto 5 uomini, una quota che violava la legge Sauvadet del 2018, che impone una percentuale minima di genere per le nomine ai posti di direzione nella funzione pubblica.
L’ironia di questa storia è che questa legge venne promulgata affinché le donne potessero avere quel posto che fino a poco tempo prima non gli era stato riconosciuto del tutto.
Le Monde ricorda poi che la legge di trasformazione della Funzione pubblica del 2019 aveva istituito una deroga alla multa se troppe donne o uomini sono nominati contemporaneamente, se questo non implica uno squilibrio fra le cariche occupate.
L’assessore alle Risorse umane della sindaca Anne Hidalgo, Antoine Guillou, ha definito “paradossale” la multa, che va a punire delle nomine «che consentono soltanto di recuperare un ritardo».
Una decisione reputata da Hidalgo, prima donna a ricoprire l’incarico di sindaca della capitale francese dal 2014, «assurda, ingiusta, irresponsabile e pericolosa».
Tanto che, parlando all’Assemblea cittadina, si è detta “felice” di essere stata multata: «Dobbiamo promuovere le donne perché il ritardo in Francia è ancora molto e lo è dappertutto». È riportato così da IoDonna, Hidalgo ha annunciato che consegnerà di persona al governo l’assegno per la multa, insieme a tutte le sue vice sindache e alle donne del suo staff.
In un tweet, la ministra per la Funzione Pubblica Amelie de Montchalin, esponente de La République En Marche, ha scritto: «La lotta delle donne merita di più. Abbiamo abrogato questa disposizione assurda dal 2019. Voglio impiegare i soldi della multa per finanziare azioni concrete per promuovere il ruolo delle donne nei servizi pubblici».
