Dipendenza da serie tv: cosa bisogna sapere sul binge watching

di cinziaR


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Quando si parla si binge watching, ovvero della dipendenza da serie tv, ci si riferisce alla visione compulsiva e fuori controllo di molte puntate di una stessa serie tv e di più serie tv consecutive.

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Letteralmente la parola binge significa “scorpacciata”, “abbuffata”. Il termine di origine anglosassone fu usato inizialmente per indicare l’assunzione incontrollata di cibo e di sostanze stupefacenti e solo in tempi moderni è stata usata per riferirsi anche alla visione fuori controllo ed esagerata di film e serie TV, con relativa dipendenza.

A quando risale l’inizio del fenomeno?

In realtà, le prime maratone televisive venivano programmate già negli anni ’40, divenendo poi consuetudine tra il ’70 e l’80, per serie cult come Star Trek e Monty Python.

Questa pratica si è estesa durante gli anni ’90, con l’amatissima serie tv X-Files, per esempio, prendendo sempre più piede durante tutti gli anni 2000, fino a raggiungere il suo picco con l’avvento del video on-demand e con l’arrivo di alcune piattaforme di streaming che garantiscono la visione di tutte le puntate di una stessa serie o di più serie tv in modo consecutivo. Naturalmente ci preme ricordare che la responsabilità della eventuale serie tv addiction non è della piattaforma ma del consumatore incauto e ancora (forse) impreparato a tale dipendenza!

Che cosa è il binge watching oggi?

E’ proprio con l’imporsi sul mercato del canale di video streaming, tuttavia, che il fenomeno binge watching ha raggiunto proporzioni notevoli, con risvolti anche preoccupanti. Su questo tipo di piattaforme video, infatti, la successione delle puntate è fatta apposta per tenere inchiodato davanti allo schermo lo spettatore attraverso principalmente due infallibili tecniche:

  • L’espediente del Cliffhanger ovvero di far terminare una puntata con un colpo di scena, inducendo curiosità sugli sviluppi futuri della trama;
  • La partenza in automatico delle puntate, una dopo l’altra.

Basti pensare, ad esempio, che la serie tv Arrested Development venne prodotta in maniera che le puntate fossero tutte legate l’una all’altra, come un lungo film della durata di quindici ore. Il risultato? Anche se non si aveva la volontà di trascorrere ore davanti allo schermo, si era indotti a farlo.

Cosa accade nel nostro cervello durante la visione di una serie tv che amiamo?

La scorpacciata di puntate ci prende la mano in maniera imprevedibile. Secondo alcuni ricercatori, durante la visione di una serie tv nel cervello dello spettatore vengono rilasciate endorfine che lo inducono a voler prolungare l’esperienza, guardandone sempre di più.
Proprio come avviene mangiando la cioccolata, con il gioco on-line e con le droghe, infatti, anche le serie TV creano una vera e propria dipendenza.

La maratona di puntate è un fenomeno negativo?

Importanti antropologi e psicologi affermano di no. Anzi. Per alcuni studiosi, questa pratica pare sia assolutamente sana poiché, evidenzia la capacità di immergersi completamente in un’opera, proprio al pari della lettura di un libro.

Allo stesso modo, guardando un serial dalla prima all’ultima puntata, si ha la possibilità di comprendere ed afferrare sfumature della trama che sfuggirebbero guardando le puntate a distanza di tempo l’una dall’altra. Inoltre, oggi emerge anche come le serie tv diventino sempre migliori qualitativamente, dal punto di vista stilistico, della regia, dei riferimenti storici e culturali e per la complessità degli intrecci.

Perchè può diventare pericoloso e quando si parla di dipendenza da serie tv?

E’ stato tuttavia dimostrato che praticare queste maratone porta con sè molti rischi per la salute fisica e mentale dello spettatore, oltre al fatto che togliere il piacere di gustarsi l’attesa per un nuovo capitolo elimina le opportunità di commento e confronto sociale. Inoltre, la visione compulsiva di TV e film, nei casi più gravi, può essere anche correlata a depressione e solitudine.

Nello specifico, questa pratica può portare a problemi reali quali:

  • Tendenza alla sedentarietà, aumento di peso e obesità;
  • Problemi muscolo-scheletrici quali dolori alla schiena causati da posture scorrette durante la visione;
  • Disturbi agli occhi quali disidratazione e in casi gravi retinopatie;
  • Disturbi del sonno;
  • Disadattamento sociale, apatia.

In conclusione, il bisogno di “staccare la spina” dopo il lavoro e liberare la mente con qualcosa di piacevole non va sempre e soltanto compensato con la TV, perchè di cose rilassanti da fare ce ne sono tante: praticare uno sport, dedicarsi a qualcosa di creativo come la cucina o chiacchierare con un’amico che non vedevamo da tempo sarà di gran lunga più salutare per la nostra mente e il nostro corpo! Ma la cosa più importante, comunque, resta cercare di non creare dipendenza da nessuna attività piacevole dal momento che, come dicevano i latini, in medio stat virtus!

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