Anestesia epidurale, 5 cose da sapere prima di decidere

di Elisa Malizia


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Da anni si parla della cosiddetta epidurale, che permette alla mamme di partorire limitando i dolori del parto. È un tipo di anestesia molto semplice da praticare, che permette alla mamma di restare sveglia e attiva durante il parto ma senza avvertire i tipici dolori della nascita. Sulla scelta dell’epidurale ci sono ancora molti dubbi e fattori che ne limitano il ricorso, specie da parte della mamma stessa, che si sente in difficoltà nel chiedere di poter accedere ad un analgesico che limiti il dolore del parto: nulla di più errato! Bando dunque a ingombri psicologici e ambientali: ecco tutto quello che si deve sapere sull’epidurale prima di sceglierla e capire se fa al caso vostro.
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1) Epidurale, prima del parto: l’epidurale è un’anestesia, dunque se avete intenzione di farne ricorso (o comunque la vedete come un’opzione) è fondamentale sottoporvi a delle visite specifiche prima del parto, durante le ultime settimane di gestazione. Questo perché l’anestesista deve capire se il vostro stato di salute e i valori nel sangue sono adatti alla somministrazione del farmaco.

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2) Epidurale, come si effettua: l’anestesia si svolge in pochi minuti: si inserisce un sottilissimo catetere nella zona lombare più bassa, previa applicazione di un anestetico locale. La mamma, durante questa fase, resta seduta con la schiena inclinata in avanti.
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3) Epidurale, chi non può farla: sono poche le donne che non possono sottoporsi all’epidurale, tuttavia se la mamma soffre di problemi di coagulazione del sangue, patologie neurologiche o infezioni nel punto in cui andrebbe praticata l’applicazione del catetere con l’analgesico è preferibile evitare l’epidurale. Sarà il medico anestesista a consigliare la mamma sul da farsi.
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4) Epidurale, i costi: da anni si cerca di inserire l’epidurale tra i LEA, ovvero le prestazioni sanitarie di base rimborsate dal servizio sanitario nazionale. Questi sforzi, oggi, non hanno prodotto risultati, dunque l’epidurale non è gratuita in tutte le strutture pubbliche. Se volete considerare questa opzione, dunque, controllate sempre che l’ospedale in cui volete partorire eroghi gratuitamente questo servizio oppure informatevi sui costi, raramente inferiori ai 500 euro. In quasi tutte le grandi città italiane c’è almeno una struttura pubblica che fornisce l’epidurale gratuitamente ma questa percentuale si abbassa molto nelle regioni del Sud Italia. Inoltre le mamme possono trovare resistenza nel personale medico, che ritiene “etica” e naturale la sofferenza del parto: non lasciatevi influenzare e fate valere un vostro diritto, accordandovi magari per tempo con ostetriche e medici.

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5) Epidurale, i rischi: come detto, i rischi legati all’epidurale sono bassi, ma esistono. Il più comune è una cefalea da analgesico che compare dopo il parto, quando il farmaco inizia ad essere smaltito. Altri rischi gravi sono danni neurologici o legati alla paralisi degli arti inferiori ma, come sottolineano medici e studi scientifici, queste eventualità sono remotissime. È importante informare di tutti i propri disturbi l’anestesista durante la visita preliminare e, durante il parto in epidurale, far presenti immediatamente ai medici tutti i fastidi o i disturbi che notiamo.
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