“Un giorno questo dolore ti sarà utile”, di Roberto Faenza, nelle sale dal 24 Febbraio

“Un giorno questo dolore ti sarà utile” è il nuovo film di Roberto Faenza, in uscita il 24 Febbraio, tratto dall’omonimo best-seller di Peter Cameron.

Il film, girato a New York, vede protagonista James (Toby Regbo), un adolescente in contrasto con un mondo adulto e con la sua particolare famiglia, alla ricerca della sua identità. Ellen Burstyn interpreta Nanette, nonna enigmatica e anticonformista, l’unica che riesce a comprendere i problemi di James, un ragazzo con difficoltà ad uniformarsi ad una presunta “normalità”.

Come racconta Faenza nel suo diario del set “Ellen Burstyn ha alle spalle una vita avventurosa”. I suoi genitori divorziarono quando era ancora bambina, e fu affidata alla madre che lei stessa ha definito violenta e severa. Ellen infatti lascia la casa a 18 anni e dal li intraprende una lunga carriera nel cinema, che la porterà fino all’Oscar come migliore attrice protagonista in “Mean Streets”.

Una grande donna, che continua negli anni a far sognare dal grande schermo con determinazione e una forte passione.

Qui di seguito un capitolo in esclusiva tratto dal libro di Roberto Faenza “Un giorno quest’America” (Aliberti Editore http://www.alibertieditore.it/?pubblicazione=un-giorno-questamerica-2).

La meravigliosa autobiografia di Ellen

Ellen Burtsyn ha alle spalle una vita avventurosa. L’ha raccontata in un libro-testimonianza Lessons in Becoming Myself, che un giorno potrebbe diventare un film, tanto è avvincente. Sono pagine di un coraggio shoccante, per la capacità di mettersi a nudo e raccontare pezzi della propria vita così intimi da chiedersi quanto le sia costato renderli pubblici. La sua infanzia è dominata da una madre possessiva che cambia marito come gli abiti. Da bambina ama ecitare a scuola e a dodici anni già decide che farà l’attrice.

Uno dei mariti della madre le dice brutalmente che le attrici diventano tali solo se sono disposte a fare le puttane. Ellen gli risponde che non sarà il suo caso.

Il giorno in cui compie diciotto anni si presenta alla madre con una valigia in mano annunciandole di volersene andare di casa. La madre la guarda sgomenta ma non fa in tempo a dire una parola che lei è già per strada.

Parte alla scoperta di se stessa e dell’America con in tasca un biglietto del treno e solo tre dollari. È bellissima, si ferma a Detroit in cerca di lavoro. Ha studiato moda e le propongono di fare prima la segretaria, poi la modella. Nel frattempo resta incinta di un uomo che scopre essere sposato e che si eccita a fare sesso quando lei piange ed è costretta ad abortire. Al tempo non conosceva il termine sadomasochismo, ma guardando indietro pensa che fosse il termine appropriato.

Negli anni Cinquanta riesce a fare un provino per una commedia a Broadway dove cercano un’attrice che sembri una modella. Lo vince e da quel momento inizia la scalata ai ruoli di protagonista.

La chiama Peter Bogdanovich e poi tutti gli altri, da William Friedkin a Oliver Stone ad Alain Resnais. Divertente quando racconta che insieme a Friedkin nella nuova limousine di Francis Ford Coppola si affianca l’auto di Bogdanovich. Dal finestrino grida: «L’ultimo spettacolo, il miglior film dopo Citizen Kane». Gli risponde Friedkin: «French Connection, cinque nomination all’Oscar». Coppola non si sente da meno, si sporge un poco e grida: «Il Padrino, centocinquanta milioni di dollari!»

Inedita, quando ricorda l’incontro con Martin Scorsese. Ellen ha scoperto il libro Alice non abita più qui scritto da Bob Getchell. Se ne innamora perché sarebbe la prima volta che un film viene raccontato dal punto di vista di una donna. Propone a Coppola di dirigerlo. Lui le suggerisce di vedere il film di un giovane regista newyorchese, Mean Streets. Ellen incontra Scorsese e convince la Warner, riluttante perché ancora sconosciuto, a fargli dirigere il film. Tiene duro quando i produttori vogliono a tutti costi un happy end. Impone nel cast una giovane attrice che diventerà una star: Jodie Foster.

Ellen verrà premiata con l’Oscar come migliore attrice protagonista e aprirà a Scorsese le porte di Hollywood. Crea scandalo non andando alla premiazione perché non vuole lasciare il pubblico di Broadway, dove sta recitando. E quando Scorsese le telefona da Cannes annunciandole che sono pronti a premiarla purché venga a ritirare il premio, risponde: «Non sono andata all’Oscar, non verrò a Cannes»…

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