Ufficiale: approvata la LEGGE ANTI-TABACCO: da oggi stop a sigarette classiche e svapo, anche in terrazza e all’aperto: il divieto è totale
Donna rompe sigaretta_Donnaclick (Depositphotos.com)
Una nuova stretta sulla libertà di fumare cambia le regole della socialità all’aperto e accende il dibattito pubblico.
Nel cuore dell’Europa, si accende una nuova battaglia per la salute pubblica. Dopo anni di misure graduali, ora i governi iniziano a colpire più duramente uno degli abitudini più radicate: il fumo, in tutte le sue forme.
Le nuove direttive non si fermano più ai soli spazi chiusi. Il mirino si sposta all’aperto, là dove la vita sociale si fa più intensa: terrazze, spiagge, dehors. E non si tratta solo di sigarette tradizionali: anche svapo, tabacco riscaldato e pipe da shisha sono coinvolti.
I numeri raccontano un’urgenza: secondo le autorità sanitarie, il tabacco causa oltre 50mila morti ogni anno. Un dato allarmante che ha spinto i legislatori ad alzare il tiro e ad accelerare verso una società “smoke-free”.
Ma se la salute pubblica è il faro, c’è chi storce il naso. Commercianti e ristoratori temono un impatto economico pesante. In molti Paesi, la convivialità passa dai tavolini all’aperto, spesso accompagnata da una sigaretta. Cambiare queste abitudini non sarà semplice.
Una cultura all’aperto da ripensare
La nuova regolamentazione interviene proprio su questi spazi simbolici. Niente più fumo in spiagge, dehors, terrazze, ma anche stadi, fermate del bus e parchi gioco. Le sigarette elettroniche non fanno eccezione, così come i sacchetti di nicotina e i dispositivi per il riscaldamento del tabacco. L’obiettivo è chiaro: proteggere i non fumatori, ridurre l’esposizione al fumo passivo e togliere visibilità ai dispositivi da fumo. Ma per i gestori di locali, è una rivoluzione che potrebbe costare cara.
Le associazioni di categoria parlano già di una “stretta dannosa”, specie in contesti dove la socialità outdoor è parte dell’identità culturale. L’accusa è di mettere in secondo piano il tessuto commerciale in nome di una scelta sanitaria radicale.

Divieto totale, anche all’aperto
Il Governo spagnolo ha approvato una nuova legge anti-tabacco, che introduce un divieto totale di fumo negli spazi pubblici all’aperto. Il provvedimento, di portata storica, vieta non solo le sigarette classiche, ma anche sigarette elettroniche, dispositivi per il riscaldamento del tabacco, pipe da shisha, sacchetti di nicotina e persino prodotti a base di erbe destinati all’inalazione. Il divieto si estende a tutti i contesti di socialità all’aperto: spiagge, stadi, impianti sportivi, fermate degli autobus, aree gioco per bambini e, in particolare, terrazze e dehors di bar, ristoranti e locali pubblici. Non si potrà più fumare nemmeno in quegli spazi semiaperti che finora avevano rappresentato un compromesso tra tutela della salute e libertà individuale. Le autorità sanitarie hanno motivato la stretta con dati allarmanti: in Spagna, oltre 50mila decessi l’anno sono collegati al fumo, con un impatto devastante sulla salute pubblica. “Tutti hanno il diritto di respirare aria pulita e di vivere più a lungo e meglio”, ha dichiarato la ministra della Salute, Monica Garcia.
Il progetto di legge rappresenta un cambio di paradigma, volto a disincentivare l’abitudine al fumo e a ridurre l’esposizione al fumo passivo. Rientra inoltre in un piano più ampio di controllo del tabacco, che prevede nuove restrizioni anche sulla pubblicità, il marketing e la distribuzione di sigarette elettroniche e prodotti da svapo. Il provvedimento segue la linea tracciata da altri Paesi europei, in particolare dalla Francia, che lo scorso luglio ha introdotto un divieto simile. Tuttavia, a differenza della Spagna, la normativa francese non include le terrazze dei bar tra le aree soggette a divieto, né vieta le sigarette elettroniche negli spazi aperti. Questo rende la legge spagnola una delle più rigide attualmente in discussione in Europa.
