Addio alla Tampon tax nel Regno Unito: le attiviste britanniche per anni avevano lottato per il conseguimento di questo obiettivo apparentemente difficile da raggiungere.
Questa tassa ritenuta sessista con la Brexit è stata abbattuta: Londra ha abolito l’Iva sui prodotti igienici finora tassati al 5% perché considerati da Bruxelles beni non essenziali. È stata ottenuta infine la promessa del ministro delle Finanze Rishi Sunak.
Secondo le stime del Tesoro, questa rimozione dell’Iva permetterà alle donne di risparmiare quasi 40 sterline nel corso della vita, con un taglio di 7 centesimi su una confezione di 20 tamponi e 5 centesimi su 12 assorbenti.
“È stata una lunga strada per raggiungere questo punto, ma alla fine la tassa sessista che vedeva i prodotti igienici classificati come non-essenziali, oggetti di lusso, può essere consegnata ai libri di storia”, ha commentato Felicia Willow, direttrice della Fawcett Society, com’è riportato da La Repubblica.
La prima a portare avanti il dibattito è stata vent’anni fa la deputata laburista Ann Taylor, portando l’allora governo Labour nel gennaio 2001 a ridurre la tassazione al 5%, il tasso più basso permesso dalla legislazione comunitaria.
Nel 2014 la giovane attivista Laura Coryton ha continuato sulla stessa scia, convincendo l’esecutivo conservatore a decidere di devolvere, dal 2015, l’Iva raccolta a enti di beneficenza per ragazze e donne vulnerabili.
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