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13 novembre 2015, una data che rimarrà impressa nella memoria. La notte in cui Parigi ha perso tutto il suo romanticismo e di cui ricorderemo solo l’orrore degli attentati, le vite umane sacrificate, quella solita serata parigina con un epilogo raccapricciante. La notte in cui i luoghi più affollati di Parigi e più frequentati nel weekend sono stati presi d’assalto da alcune cellule di terroristi che si sono fatti saltare in aria al Bataclan e allo Stade de France, mentre due ristoranti venivano presi d’assalto da uomini armati che hanno fatto fuoco sulla folla.
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Una trageda che come è già accaduto diversi anni fa New York, ha letteralmente sconvolto il mondo intero: sono eventi destinati a lasciare una ferita, a cambiarci, niente sarà più come prima. E cominciando dai mezzi più veloci, quindi dai social network, ciascuno ha espresso senza alcun velo un’estrema solidarietà nei confronti della Francia e del popolo parigino, che in questi giorni piange le vittime di questi atroci attentati rivendicati dall’ISIS.
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Durante il weekend sui social network frivolezze e umorismo sono state messe da parte per lasciare spazio a iniziative e messaggi di solidarietà. Facebook si è tinto di blu, bianco e rosso per onorare le vittime francesi e sostenere il popolo parigino e così, di click in click, moltissime delle foto profilo sono stata velate da un filtro che ripropone i colori della bandiera francese. Un’iniziativa molto sentita, che su Facebook era stata già sperimentata lo scorso giugno a seguito della sentenza che legalizzata i matrimoni gay negli Stati Uniti.
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Ma Mark Zuckerberg è stato tempestivo e ha fatto di più: non a caso sabato mattina molta gente si è svegliata con la notizia rassicurante che amici e parenti residenti a Parigi o in vacanza nella capitale francese stavano bene. Questo grazie a un tool di Facebook che consentiva a tutti coloro che si erano geolocalizzati a Parigi durante la scorsa settimana di confermare la propria situazione nelle ore immediatamente successive agli attentati.
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Sui Social network inoltre è stato un weekend a base di solidarietà con immagini, messaggi, pensieri e citazioni pubblicate utilizzando gli hashtag #PrayforParis e #NotInMyName, utilizzato dai musulmani che hanno condiviso online la rabbia e il disgusto per gli attentati di Parigi.
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Tanti messaggi di solidarietà, ma anche di rabbia, tra i Vip che attraverso i social si uniscono al dolore delle famiglie che hanno perso i propri cari durante la notte maledetta. “So dove andare, ma non saprei cosa fare, so che pensare, ma non saprei attuare, so che farei, ma non potrei farlo!” , parole che accompagnano una foto della Tour Eiffel postata su Instagram da Eros Ramazzotti.
“Le notizie che continuano ad arrivare lasciano sgomenti… C’è chi dice che nulla sarà come prima” scrive Barbara D’Urso.
“Le mie preghiere e i miei pensieri sono tutti per le vittime dell’attacco di Parigi e per loro famiglie” (Erique Iglesias).
“Questo non è stato un attacco alla città di Parigi, o a tutti i cittadini francesi, è stato un attacco all’intera umanità”, scrive Miley Cyrus riprendendo le parole del presidente Obama. Mentre altri come Beyoncè, Rita Ora, Britney Spears e Stefano Gabbana hanno preferito condividere alcune delle immagini che stanno girando in questi giorni sui social network, o semplicemente foto di ricordi catturati a Parigi.
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E a quasi un anno dalla strage di Charlie Hebdo l’orrore del sangue versato a Parigi rimbalza su Twitter dove anche i “grandi” della terra esprimono orrore, sgomento e solidarietà.
“Sono scioccato per gli eventi di Parigi di questa notte. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per i francesi. Noi faremo qualunque cosa per dare un aiuto”, ha scritto il primo ministro britannico David Cameron.
“Seguo scioccato gli attacchi di Parigi. La mia piena solidarietà e simpatia al popolo e alle autorità francesi” dice Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo.
“Prego per la città e le famiglie delle vittime” ha scritto Hillary Clinton sul social, mentre Obama condivide anche uno stralcio di conferenza stampa in cui esprime solidarietà e appoggio al popolo francese.
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