Partita dall’Albania per dedicare tutta la sua vita ai bisognosi dell’India, il 5 settembre del 1997 Madre Teresa moriva nella sua Calcutta, circondata dall’affetto delle consorelle e del mondo intero. “Quando sarò morta potrò aiutarvi di più” aveva detto.
La santificazione di Madre Teresa
È stata proclamata santa il 4 settembre 2016, canonizzazione fortemente voluta da Papa Francesco nell’anno del Giubileo della Misericordia. Ma per tutti, ancora oggi, resta semplicemente ‘Madre’ Teresa.
Un abbraccio per tutti
Tra le braccia della santa chiunque ha trovato carezze, perdono e consolazione. Dai lebbrosi ai malati di Aids, dalle ragazze madri agli anziani, dalle famiglie disagiate ai carcerati, dai moribondi agli affamati: non c’è povertà che, ancora oggi, in ogni parte del mondo, non trovi accoglienza, conforto e condivisione grazie alla congregazione delle Missionarie della Carità.
24 anni dalla scomparsa di Madre Teresa
A 24 anni anni dalla sua scomparsa la testimonianza di dedizione ai poveri della santa con il sari bianco bordato blu è ancora viva e in grado di affascinare il mondo.
La vita di Madre Teresa
Era nata a Skopje il 26 agosto 1910, da una famiglia albanese originaria del Kosovo. Perse il padre quando aveva otto anni, e patì le difficoltà economiche in cui venne a trovarsi la sua famiglia. A 18 anni decise di prendere i voti, e dopo un periodo in Irlanda partì per l’India, per insegnare alle ragazze.
Il Nobel per la Pace
Madre Teresa, premio Nobel per la Pace nel 1979 , ha insegnato che per essere grandi, bisogna farsi umili e piccoli. Ogni volta che si è presa cura di un corpo, ha tentato di ricucire lo strappo tra l’umanità e l’uomo, riconciliando l’anima con la carne del mondo.
La missione di Madre Teresa
La missione non si è interrotta con la sua morte “Se mai diventerò una santa – aveva detto – mi assenterò in continuazione dal Paradiso per recarmi sulla terra, ad accendere la luce di quelli che si trovano nell’oscurità”.
La chiamata di Madre Teresa
Fu la sera del 10 settembre 1946 , durante il viaggio in treno verso Darjeeling, che Madre Teresa ebbe una “chiamata nella chiamata”, come lei stessa ricostruirà più tardi. “Quella notte sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all’interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri” aveva raccontato.
Da allora suor Teresa lasciò il convento di Entally con cinque rupie in tasca e il sari orlato di azzurro delle indiane più povere, dopo quasi 20 anni trascorsi nella congregazione delle Suore di Loreto.
La “piccola matita di Dio”
Madre Teresa aveva in sè idealismo e concretezza, pragmatismo e utopia. Attiva e contemplativa al tempo stesso, amava definirsi “la piccola matita di Dio”, un piccolo semplice strumento fra le Sue mani e a Lui devota.
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