Caffè, se lo bevete a quest’ora non invecchiate mai: sembra assurdo ma lo dice la scienza
Bere caffè al mattino riduce il rischio cardiovascolare fino al 31%. Ecco quante tazzine bere e perché conta l’orario.
Tazza di caffè
Bere caffè al momento giusto può migliorare non solo la concentrazione ma anche la salute del cuore, lo dice la scienza.
Il caffè non è soltanto una bevanda amata in tutto il mondo per il suo gusto intenso e per la capacità di regalare energia. Negli ultimi anni numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il consumo regolare e moderato può avere effetti benefici concreti sulla salute.
È stato associato a un minore rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete di tipo 2 e non sembra incidere negativamente sul rischio complessivo di disturbi cardiovascolari. Da qui l’interesse crescente della comunità scientifica: non solo capire se il caffè fa bene, ma individuare il momento migliore per berlo.
La domanda che molti si pongono è semplice: quando è l’ora giusta per bere caffè? Alcuni non rinunciano alla tazzina del mattino appena svegli, altri preferiscono consumarlo più tardi, mentre c’è chi rischia di compromettere il sonno se lo beve oltre le 17.
Uno studio pubblicato sull’European Heart Journal ha provato a dare una risposta definitiva, monitorando per anni migliaia di persone e incrociando i dati sui consumi con gli effetti sulla salute. L’obiettivo non era soltanto stabilire l’impatto della caffeina sulla vigilanza, ma valutare anche la relazione con la longevità e la protezione del cuore.
Lo studio europeo che svela l’ora esatta per bere caffè
La ricerca ha coinvolto 40.725 adulti, di cui un sottogruppo di 1463 ha compilato un diario dettagliato sui consumi settimanali di cibi e bevande. I partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 9-10 anni, con un monitoraggio incrociato tra le loro abitudini e i registri delle cause di morte. L’analisi ha permesso di distinguere tre categorie principali: chi consumava caffè solo al mattino, chi lo beveva senza limiti di orario e chi non lo beveva affatto. L’attenzione è stata posta in particolare sul rischio cardiovascolare e sulla mortalità generale. I risultati sono stati sorprendenti: il 36% dei partecipanti che consumava caffè al mattino ha mostrato benefici evidenti rispetto ai non consumatori. Per loro, la probabilità di morire per qualsiasi causa era ridotta del 16%, mentre il rischio di mortalità cardiovascolare diminuiva addirittura del 31%. Al contrario, chi beveva caffè in vari momenti della giornata o non lo consumava affatto non mostrava differenze significative. Ciò suggerisce che non basta bere caffè, ma conta il momento della giornata in cui lo si consuma.
Ma perché il caffè assunto al mattino risulta più benefico? Una spiegazione potrebbe risiedere nei ritmi circadiani del nostro organismo, che regolano il metabolismo e l’assorbimento delle sostanze. Al mattino il corpo sembra sfruttare al meglio i polifenoli contenuti nel caffè, composti antiossidanti che hanno un effetto protettivo sulle arterie e sul cuore. Inoltre, bere caffè nella prima parte della giornata riduce il rischio che la caffeina interferisca con il sonno, evitando così effetti collaterali come insonnia o nervosismo che, a lungo termine, potrebbero influire negativamente sulla salute cardiovascolare. Lo studio non si è limitato a stabilire l’orario ideale, ma ha analizzato anche le quantità di consumo. È emerso che chi beveva più di due tazzine al mattino otteneva benefici maggiori rispetto a chi si fermava a una sola. Naturalmente, non si parla di dosi eccessive o di abuso di caffeina, che possono provocare tachicardia e disturbi digestivi. La moderazione resta la regola d’oro. Ma una o due tazzine di caffè al mattino, inserite in una dieta equilibrata, possono diventare un vero alleato per la salute.

Quante tazzine bere e quali effetti aspettarsi
Il caffè del mattino può essere considerato una sorta di rituale benefico, ma le quantità contano. Secondo i ricercatori, due o tre tazzine al giorno rappresentano la dose ideale per sfruttare al massimo i benefici cardiovascolari. È probabile che l’effetto positivo derivi dalla combinazione tra caffeina e sostanze antiossidanti, che proteggono l’endotelio vascolare e favoriscono la circolazione. Questo non significa che chi non beve caffè debba iniziare solo per vivere più a lungo: lo studio dimostra una correlazione, non un obbligo. Tuttavia, per gli amanti della bevanda, c’è una conferma scientifica in più.
In definitiva, il messaggio è chiaro: il caffè fa bene se consumato al momento giusto e senza eccessi. La mattina, tra il risveglio e le prime ore della giornata, rappresenta l’arco temporale in cui i benefici sul cuore e sulla salute generale sembrano essere più marcati. Più che un vizio, diventa un’abitudine salutare se inserito in uno stile di vita equilibrato, fatto di alimentazione corretta e attività fisica. Il consiglio degli esperti è semplice: gustare il proprio caffè preferito senza sensi di colpa, ma farlo al mattino, quando il corpo è pronto a riceverne i benefici.
