I giochi per il nostro cane: regole, comportamenti e schemi da seguire

IMPARIAMO A GIOCARE: LE REGOLE DEL GIOCO

Non dimentichiamoci mai che, se il nostro primo obiettivo è che il cucciolo si diverta, possibilmente insieme a noi, lui sta comunque IMPARANDO, SPERIMENTANDO e MIGLIORANDO a livello relazionale la qualità del suo rapporto con noi in termini di fiducia, stima e affiatamento. Di fatto, si sta ALLENANDO per diventare un adulto socialmente ben integrato. Per questo sarà importante conoscere alcune regole affinché ciò risulti oltre che appagante, realmente e piacevolmente funzionale!

IL GIOCO (ad esempio palline, manicotti riportelli, corde, nodi, frisbee o altro) non dovrebbe mai essere lasciato a disposizione del cane, ma comparire nella fase relazionale ludica, quando ci siamo noi!!! Il giocattolo deve necessariamente rappresentare il tramite relazionale ma, il vero interesse, l’oggetto dell’attenzione e del desiderio del cane, dobbiamo essere e rimanere noi!

  1. A questo riguardo è opportuno distinguere i giochi, visti sopra, dai passatempi anti noia/stress, tipo Kong e affini, ovvero supporti lasciati a disposizione del cane per mantenerlo impegnato dal punto di vista psico-fisico in nostra assenza, spesso utili per  distoglierlo da atteggiamenti distruttivi nei confronti di mobilio e quant’altro.
  2. Non diamo mai al cane, nemmeno al cucciolo, la possibilità di giocare mordendo parti del nostro corpo, pena l’interruzione temporanea di ogni relazione e comunicazione con lui.
  3. Sarebbe opportuno che anche indumenti e altri oggetti di nostra proprietà non fossero mai utilizzati come strumento di gioco onde non indurre pericolose e dannose confusioni, visto che il cane non è in grado di riconoscere il valore di una vecchia ciabatta rispetto a quello di una scarpa costosa.

LA GESTIONE: non dovremo mai consentire al cane di prendere in mano la conduzione del gioco né in termini d’iniziativa (inizio/fine del gioco), né in quelli delle modalità, pena la perdita del nostro status di persona di riferimento (leader).

  1. Qualora il cane introducesse nelle modalità di gioco una tendenza di suo gradimento, senza rispondere alle nostre sollecitazioni, interromperemo il gioco allontanandoci dal luogo del “misfatto”.
  2. Dovremo essere, dunque, noi a dettare i tempi, stabilendo un inizio e una fine del gioco, e inoltre, nel momento in cui il cane manifesti i primi segni di disinteresse e stanchezza, saremo noi a capire che è il momento di dire basta!, concludendo il gioco.
  3. Questo risulta funzionale a rafforzare in maniera naturale e semplicemente significativa il nostro status e non rappresenta niente di irrispettoso o brutale, ma corrisponde ad evidenze etologiche osservate all’interno delle cucciolate.
  4. Inoltre sarà opportuno verificare lo stato di attivazione e il livello eccitatorio del cane: un livello troppo elevato implica perdita di controllo, scarsa capacità di concentrazione, e richiede l’interruzione temporanea del gioco finalizzata al ripristino di una situazione media. Viceversa un livello basso è indicativo di apatia, svogliatezza, deficit di attenzione e richiede quindi un intervento inteso a una stimolazione motivazionale.

A CIASCUNO IL SUO: in funzione della tipologia morfologica, attitudinale, ma soprattutto delle doti caratteriale e del repertorio comportamentale del cane ci saranno giochi più indicati, altri meno, altri ancora del tutto sconsigliabili.

Ad esempio, un Golden saprà eccellere nei giochi di riporto, si divertirà un mondo … ottimo, anche se probabilmente nelle sue dinamiche di gioco potremo inserire poco a livello educativo. Nel caso di cani dal carattere forte e dotati di tempra sviluppata, un gioco come il tira-molla comporta dei rischi e dovrà, eventualmente, venire gestito con estrema attenzione.

AUTORE:
Michele Raffaelli
Dottore in Scienze del Comportamento Animale
Educatore Cinofilo e Consulente Comportamentale
Responsabile Education PetPRO

REDAZIONE:
PetPRO Professional City Pet Services
www.petpro.it
info@petpro.it

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