TARI, gli abitanti di questo Comune italiano non lo pagano più: residenti in festa per l’abolizione della tassa

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Bidoni della spazzatura_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Ecco il sorprendente gesto di un Comune che ha deciso di alleggerire così il carico fiscale dei suoi residenti.

Nel panorama fiscale italiano, la TARI — tassa sui rifiuti urbani — assume un ruolo centrale nel bilancio delle famiglie. Ogni anno contribuisce a finanziare un servizio essenziale, ma pesa sulle entrate domestiche con scadenze e importi variabili a seconda del Comune di residenza.

I Comuni italiani stabiliscono autonomamente le tariffe e le modalità di pagamento: scadenze dilazionate in più rate, o talvolta un pagamento in unica soluzione, a seconda delle risorse e delle scelte amministrative locali.

Nel 2025, è attesa la spinta verso la tariffa puntuale: una rivoluzione che mira a far pagare in base alla produzione effettiva di rifiuti, premiando chi differenzia correttamente. Un approccio più equo e sostenibile, annunciato per tutta l’Italia.

Nel frattempo, continuano a rimanere in vigore le agevolazioni già note: esenzioni per immobili disabitati, sconti in zone con disservizio o in caso di mancata raccolta rifiuti — fino al 40% di riduzione.

Scadenze, bonus e prescrizione

Nel 2025, molte città italiane stanno già inviando ai cittadini i bollettini TARI: Milano, Napoli, Bologna e Roma hanno comunicato le rispettive scadenze, differenziate per acconto, saldo o pagamento rateale. In alcuni casi, i Comuni hanno previsto il pagamento in quattro rate, in altri in due, con possibilità di unica soluzione a ottobre.

Il nuovo Bonus TARI è finalmente operativo a livello nazionale e prevede una riduzione del 25% per le famiglie con ISEE fino a 9.530 €, e per i nuclei numerosi il limite sale a 20.000 €. Questo sistema supera le disparità precedenti, dove ogni Comune decideva in autonomia. Il bonus si applica automaticamente nei Comuni che hanno trasmesso i dati corretti all’ARERA, altrimenti il cittadino deve presentare domanda. Accanto al bonus, resta in vigore la prescrizione quinquennale: se il Comune non notifica alcun atto entro cinque anni, la tassa non è più esigibile. Tuttavia, anche un semplice sollecito scritto interrompe la prescrizione, facendo ripartire il conteggio. Per questo è fondamentale conservare copia di tutte le comunicazioni ricevute.

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Palazzo D’Accursio a Bologna_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Scadenze TARI rinviate: il caso Bologna fa scuola

Nel 2025, il Comune di Bologna ha deciso di posticipare la prima rata della TARI dal 30 giugno al 30 settembre. La misura è stata presa per adeguarsi alle nuove direttive sul Bonus TARI e applicare correttamente la componente perequativa prevista da ARERA, così da evitare errori nei bollettini e garantire trasparenza. L’amministrazione ha precisato che non si tratta di una cancellazione del tributo, ma di una sospensione temporanea utile a tutelare le famiglie in difficoltà. La seconda rata resta confermata al 2 dicembre, per non compromettere l’equilibrio di bilancio.

La manovra è stata ben accolta da molti cittadini, soprattutto quelli con ISEE basso, mentre altri sollevano dubbi sulla sostenibilità economica della scelta. Ciononostante, il rinvio di Bologna viene già osservato da altri Comuni come possibile modello replicabile, se gestito con rigore.