Pianeta reti internet_Donnaclick (Depositphotos.com)
Ogni giorno ci affidiamo a Internet per lavorare, comunicare, imparare e accedere a servizi essenziali: ora le nuove regole europee promettono di cambiare tutto.
Viviamo in un’epoca in cui la connettività è diventata parte integrante della nostra quotidianità. Non si tratta più solo di navigare online, ma di svolgere attività fondamentali come la didattica a distanza, le visite mediche online o la firma digitale dei documenti.
L’Italia si è adattata bene a questo cambiamento: oggi oltre l’86% della popolazione ha accesso a una connessione, e molti nuclei familiari possono contare su reti ad alta velocità. Tuttavia, in Europa il quadro è meno uniforme, con differenze rilevanti tra Paesi.
In Svezia, per esempio, il 98% della popolazione è connessa. In Bulgaria, solo il 68%. Questo divario crea disuguaglianze nell’accesso a opportunità economiche, culturali e sociali.
Ed è proprio qui che entra in gioco l’intervento dell’Unione Europea, con una strategia digitale, che mira a colmare questo gap.
Il cuore di questa trasformazione si chiama Gigabit Infrastructure Act. È un regolamento europeo approvato nel 2024 che è entrato in vigore dal 12 novembre 2025. La sua missione è ambiziosa: semplificare la costruzione delle reti a banda ultralarga e garantire connessioni fino a 1 Gigabit al secondo a tutti i cittadini europei.
L’obiettivo è concreto: meno sprechi, meno burocrazia e una gestione più intelligente delle infrastrutture esistenti. Le aziende che installano reti non dovranno più duplicare i lavori. Potranno usare cavi, condotti e pali già presenti, riducendo tempi, costi e disagi per i cittadini.
Uno degli elementi centrali del Gigabit Infrastructure Act, che entrerà in vigore il 12 novembre 2025, è l’obbligo per ogni Stato membro dell’Unione Europea di istituire uno sportello unico digitale nazionale. Questo sportello funzionerà come un punto di accesso centralizzato per tutti gli operatori di rete che intendono installare, ampliare o rinnovare le infrastrutture di comunicazione elettronica. In pratica, significa che le richieste di permessi, le autorizzazioni e le concessioni dei diritti di passaggio potranno essere presentate e gestite attraverso una sola piattaforma online. Questo sistema semplificato consentirà una riduzione drastica dei tempi burocratici e una maggiore trasparenza nei rapporti tra imprese e amministrazioni pubbliche. L’obiettivo è quello di velocizzare l’intero processo di realizzazione delle reti, rendendo più efficiente il coordinamento tra le autorità locali e i fornitori di servizi digitali.
Il regolamento ha anche un impatto diretto e concreto sui cittadini. Prima di tutto, grazie alla condivisione obbligatoria delle infrastrutture esistenti, sarà possibile evitare lavori duplicati, ridurre i disagi stradali e limitare la presenza di cantieri prolungati in aree urbane e residenziali. Inoltre, l’accelerazione della posa delle nuove reti porterà benefici tangibili in termini di stabilità e velocità della connessione, soprattutto nelle aree meno servite. Il miglioramento infrastrutturale previsto dal regolamento contribuirà a potenziare la concorrenza tra gli operatori, dando ai consumatori una più ampia scelta di offerte. Questo potrebbe tradursi, nel medio termine, in tariffe più vantaggiose e servizi di qualità superiore. Le famiglie avranno accesso a connessioni più affidabili, gli studenti potranno seguire lezioni online senza interruzioni, e le imprese — anche quelle di piccole dimensioni — potranno lavorare in modo più competitivo. Il regolamento europeo punta dunque non solo a colmare il divario digitale tra i diversi Paesi e le varie regioni, ma anche a rendere l’intera rete europea più sostenibile, moderna ed equa, migliorando l’esperienza digitale quotidiana di milioni di persone.
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