“STANNO SPIANDO LE TUE CHAT”: addio alla privacy, l’UE sbircia tutti i messaggi | Panico: conviene tornare al piccione viaggiatore
Studentessa guarda smartphone_(Freepik)_Donnaclick
I tuoi messaggi privati potrebbero presto non esserlo più: si apre una nuova era per la comunicazione digitale in Europa.
Immagina di inviare un messaggio privato a un’amica, al partner o al medico. Ora immagina che quel messaggio venga analizzato, letto o archiviato da un algoritmo. Fantascienza? No. È lo scenario che potrebbe diventare realtà per milioni di cittadini europei.
Il panico sta serpeggiando tra utenti, attivisti digitali e perfino aziende tech. La paura è concreta: la riservatezza nelle comunicazioni digitali potrebbe presto essere solo un ricordo. L’Unione Europea sta per decidere su un nuovo regolamento che potrebbe mettere fine alla crittografia end-to-end così come la conosciamo.
Messaggi su WhatsApp, Telegram, Signal e iMessage, tutti attualmente protetti da sistemi avanzati di cifratura, potrebbero essere sottoposti a controlli preventivi e potenzialmente intercettabili. L’idea di un “Grande Fratello digitale” non è più solo un’esagerazione: si avvicina alla realtà.
Il sentimento comune? Sgomento. Qualcuno sui social ironizza: “È il momento di rispolverare i piccioni viaggiatori”. Dietro l’ironia si nasconde, però, una domanda legittima: è ancora possibile comunicare in modo sicuro nell’era del digitale?
Una proposta che divide l’Europa
Il regolamento in questione si chiama ufficialmente CSAR (Child Sexual Abuse Regulation), ma è ormai noto come Chat Control. L’obiettivo dichiarato è nobile: combattere la diffusione di materiale pedopornografico online. Il mezzo per raggiungerlo, però, solleva enormi interrogativi.
Il cuore della proposta prevede che i fornitori di servizi di messaggistica implementino tecnologie in grado di rilevare, bloccare e segnalare contenuti sospetti prima ancora che questi vengano inviati. Il problema? Per farlo, è necessario scavalcare la crittografia end-to-end, ovvero il sistema che finora protegge la nostra privacy digitale.

Addio privacy: i messaggi saranno controllati “a monte”
Secondo la proposta, l’analisi dei messaggi avverrà direttamente sui dispositivi, prima che i contenuti vengano crittografati. In pratica, sarà il telefono stesso, tramite intelligenza artificiale, a “decidere” se un messaggio, una foto o un video è lecito oppure no. Se il contenuto è sospetto, potrà essere bloccato, segnalato o analizzato da un operatore umano. E tutto questo prima ancora che il messaggio venga spedito.
L’UE promette che la privacy non verrà intaccata, ma la realtà è molto più complessa. L’introduzione di queste tecnologie comporta nuovi rischi: falsi positivi, abusi, sorveglianza estesa e, soprattutto, la possibilità che gli Stati usino questi strumenti per controllare dissidenti, giornalisti o semplici cittadini. E anche se l’adesione sembra “volontaria”, in realtà sarà quasi obbligatoria per tutte le piattaforme.
