PENSIONE a 58 ANNI, nel 2026 la riforma prende vita: finalmente una boccata d’aria per i lavoratori | Il Governo si mette una mano sul cuore

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Pensione opzione donna_Donnaclick

Donna anziana sorridente con salvadanaio_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Una nuova stagione di riforme si prepara a ridisegnare il futuro previdenziale delle lavoratrici italiane, tra attese, ipotesi e segnali incoraggianti dal Governo.

Negli ultimi anni, il sistema pensionistico italiano ha attraversato una fase di stallo, con misure tampone e proroghe che hanno spesso complicato, più che semplificato, il pensionamento anticipato per molte categorie. Una di queste è senza dubbio l’Opzione donna, strumento che ha perso progressivamente efficacia e universalità.

Quella che era nata come una misura di flessibilità e tutela, nel tempo è stata ristretta a un numero sempre più limitato di beneficiarie, a causa di vincoli anagrafici e familiari sempre più stringenti. Il risultato? Una riduzione drastica degli accessi e una sensazione diffusa di abbandono tra molte lavoratrici.

Il 2026, però, potrebbe segnare un cambio di passo. Sebbene non sia attesa una riforma strutturale dell’intero sistema previdenziale, sono in cantiere interventi mirati che potrebbero rappresentare un vero sollievo per chi da tempo aspetta una via d’uscita dignitosa dal lavoro.

Tra i temi più caldi sul tavolo politico c’è proprio l’Opzione donna. Alcuni esponenti della maggioranza hanno lasciato trapelare la possibilità di un rafforzamento della misura a partire dal 2026, tornando alle sue condizioni originarie e superando le limitazioni attuali.

Il ritorno di un’Opzione donna più equa

L’ipotesi più concreta riguarda il ripristino dei requisiti iniziali: pensione a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 per le autonome, con almeno 35 anni di contributi. Un modello più inclusivo e flessibile, che restituirebbe alla misura la sua funzione originaria: offrire un’alternativa anticipata e volontaria alle donne che intendono uscire dal lavoro.

Non si tratterebbe solo di una questione tecnica, ma di un gesto politico significativo. Dopo anni di tagli e revisioni restrittive, questa inversione di rotta rappresenterebbe una vera boccata d’aria per molte lavoratrici, specialmente in quei settori dove la fatica fisica e mentale si fa sentire prima dell’età pensionabile ordinaria.

Pensione opzione donna 2026_Donnaclick
Donna anziana guarda documenti_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Pensioni 2026: verso un sistema più flessibile

Secondo quanto riportato da Money.it, sebbene si parli ancora di previsioni e non di misure ufficiali, il 2026 potrebbe davvero segnare il rilancio dell’Opzione donna in una versione rafforzata. Il Governo, stando alle indiscrezioni, sembrerebbe intenzionato a mettersi una mano sul cuore e restituire dignità a migliaia di lavoratrici.

Le modifiche attese si inseriscono in un contesto più ampio di revisione delle politiche pensionistiche: dalla possibile abolizione delle Quote, al congelamento dell’aumento dell’età pensionabile legata alla speranza di vita, fino alla pensione a 64 anni estesa a tutti con almeno 25 anni di contributi. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se le intenzioni si tradurranno in fatti.