AFFITTI, arriva la mazzata da 250€ dall’Agenzia delle Entrate | Se non ti registri qui parte in automatico: adesso il tempismo è tutto
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Attenzione alle nuove scadenze per i contratti di locazione: chi sbaglia rischia di pagare caro, anche senza saperlo.
Nel panorama già complesso degli affitti, arriva una stretta che potrebbe costare cara ai locatori disattenti. Le novità riguardano chi registra in ritardo il contratto di locazione: adesso la sanzione minima può toccare quota 250 euro, anche per una semplice dimenticanza.
Chi affitta casa spesso sottovaluta l’importanza della tempistica, convinto che un ritardo nella registrazione si possa rimediare senza troppi danni. L’Agenzia delle Entrate, invece, ha cambiato rotta, rendendo molto più severo il quadro sanzionatorio per chi non rispetta i termini.
L’obbligo è chiaro: ogni contratto va registrato entro 30 giorni dalla stipula. Superare questo limite può far partire una serie di sanzioni automatiche, indipendentemente dalla buona fede o dal tipo di accordo tra le parti.
Il cambio di passo nasce da una risoluzione recente dell’Agenzia delle Entrate – la n. 56/2025 – che recepisce l’orientamento già espresso da varie sentenze della Corte di Cassazione. Il principio è uno: uniformare il trattamento fiscale e sanzionatorio, ma senza sconti a chi arriva tardi.
Nuove regole sulla registrazione
Non si parla solo di contratti “in nero”, ma anche di quelli regolari registrati fuori tempo massimo. E non basta pagare: se i tempi non sono rispettati, scatta la multa. L’imposta di registro si calcola sul primo anno di affitto, ma la sanzione può superare di molto il valore della stessa imposta. Il quadro normativo distingue tra due fasce temporali. Se il contratto viene registrato entro 30 giorni dal termine ordinario, la sanzione è ridotta, ma comunque non inferiore a 150 euro. Oltre questi ulteriori 30 giorni, la cifra sale in automatico.
Come sottolinea Money.it chi supera i 30 giorni dalla scadenza per la registrazione, anche solo di un giorno, si trova a dover pagare la sanzione per omessa registrazione, che parte da un minimo di 250 euro. È quanto stabilito dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, che richiama le norme dell’articolo 69 del Testo Unico Registro e l’articolo 13 del D.Lgs. 471/1997. Facciamo un esempio pratico: un contratto “4+4” con un canone annuo di 10.000 euro e imposta di registro del 2% (quindi 200 euro), se registrato con oltre 30 giorni di ritardo, porta a una sanzione del 120%, pari a 240 euro. Ma poiché è sotto la soglia minima, si paga comunque 250 euro.

Cosa si può fare
L’unico margine di manovra è il ravvedimento operoso, cioè il pagamento spontaneo in tempi brevi con riduzione della sanzione. Ma resta il fatto che, se non si agisce per tempo, la sanzione parte automaticamente. E non si parla di cifre simboliche, ma di una vera e propria mazzata per chi affitta.
Per chi affitta casa, oggi più che mai, il consiglio è semplice: attenzione alle date. Basta un ritardo per ritrovarsi con una sanzione automatica che supera il valore stesso dell’imposta. E l’Agenzia delle Entrate, in questi casi, non perdona.
