Polizia municipale
Sabato scorso, 7 giugno, il parco di Villa Pamphili, uno dei polmoni verdi della Capitale, è diventato teatro di una tragedia. I corpi senza vita di una donna e di una bambina, di età compresa tra i 6 e i 12 mesi, sono stati rinvenuti a circa 200 metri di distanza l’uno dall’altro. La bambina, trovata vicino alla Fontana del Giglio, presentava segni di strangolamento e traumi, mentre il corpo della donna, nascosto sotto un sacco nero tra cespugli di oleandri, era in stato di decomposizione. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per duplice omicidio aggravato, e le indagini hanno portato a una svolta significativa: l’arresto di un cittadino americano in Grecia.
Oggi, venerdì 13 giugno, a Skiathos, un’isola greca dell’Egeo, la polizia ha fermato Rexal Ford, 46 anni, cittadino americano accusato dell’omicidio della bambina. L’uomo, che si era confuso tra i turisti, è stato rintracciato grazie al tracciamento del suo cellulare, un errore che ha permesso agli inquirenti di localizzarlo dopo la sua fuga dall’Italia l’11 giugno con un volo da Fiumicino. Durante l’interrogatorio, Ford ha dichiarato che la bambina era sua figlia, ma il procuratore aggiunto di Roma, Giuseppe Cascini, ha precisato: “Non ci sono al momento elementi scientifici per avere la certezza della relazione parentale”. Ford è stato sottoposto ad arresto provvisorio, in attesa della procedura di estradizione verso l’Italia, prevista entro 20-25 giorni.
La Procura di Roma, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dal pm Antonio Verdi, ha descritto il caso come un “giallo complesso”. Le indagini sono partite dalla segnalazione di un testimone al programma televisivo Chi l’ha visto?, che ha riferito di una violenta lite tra un uomo e una donna vicino a Villa Pamphili, richiedendo l’intervento della polizia. Questo episodio, insieme ad altre testimonianze, ha permesso di identificare Ford come il principale sospettato. Un commerciante ha descritto l’uomo come “alto, robusto, con un atteggiamento minaccioso”, mentre un clochard ha riferito di un’aggressione di Ford a un bambino un mese prima.
Nonostante alcune fonti abbiano indicato che la donna e la bambina fossero americane, il procuratore Lo Voi ha chiarito che l’identità della donna non è ancora stata accertata. Gli inquirenti hanno confermato che si tratta di madre e figlia, grazie ai test del DNA, ma non sono emerse corrispondenze nelle banche dati europee o italiane. I tatuaggi sul corpo della donna – un surf portato da uno scheletro, ali di uccello stilizzate e foglie intrecciate – sono stati diffusi dalla polizia per favorire l’identificazione, ma senza risultati definitivi. Le prime tracce della famiglia in Italia risalgono ad aprile 2025, ma non è chiaro come siano arrivati nel Paese.
L’autopsia sulla bambina ha confermato che è stata strangolata e presentava traumi alla testa e al viso, oltre a segni di denutrizione recente. La causa della morte della madre, invece, rimane sconosciuta. Non sono stati rilevati segni di violenza, overdose o avvelenamento, e gli esami istologici sono ancora in corso. Gli inquirenti non escludono che la donna possa essere deceduta per cause naturali, ma il procuratore Lo Voi ha sottolineato che “gravano robusti indizi” su Ford per l’omicidio della bambina. La discrepanza temporale tra le due morti – la donna deceduta almeno cinque giorni prima della figlia – complica ulteriormente il quadro investigativo.
Secondo il procuratore Lo Voi, non ci sono evidenze di complici che abbiano favorito la fuga di Ford. L’uomo, che parlava italiano secondo alcune testimonianze, aveva precedenti episodi di comportamento aggressivo, come un alterco a Campo de’ Fiori il 20 maggio, segnalato da Chi l’ha visto?. Le indagini stanno ora approfondendo i suoi trascorsi in Italia e i possibili legami con le vittime, per ricostruire il movente e la dinamica degli eventi.
Con il mandato di arresto europeo emesso dal gip, la procedura di estradizione di Ford è stata avviata. Una volta in Italia, sarà interrogato per chiarire il suo ruolo nella morte della bambina e l’eventuale coinvolgimento in quella della madre.
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