FOTO ONLINE, da oggi un commento in rete ti costa fino a 1000€ | Dopo il recente scandalo spunta il tariffario della vergogna

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Boss Miao chat_Donnaclick

Donna controlla ol elefono_(Depositphotos.com)_Donnaclick

Un nuovo scandalo svela il lato più oscuro della rimozione dei contenuti online: promesse di “protezione” a pagamento e pratiche opache.

Negli ultimi giorni il caso Phica ha riportato l’attenzione su un tema delicato: la tutela della propria immagine online. Un sito per adulti, migliaia di contenuti pubblicati senza consenso, e centinaia di donne che, nel tentativo di ripulire la propria reputazione, si sono trovate davanti a un muro di richieste economiche.

Al centro dello scandalo c’è un personaggio che si fa chiamare Boss Miao, o Phica Master, l’uomo dietro la piattaforma incriminata. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, era lui a gestire le comunicazioni con le donne che chiedevano la rimozione delle loro immagini o commenti diffamatori dal sito.

Boss Miao proponeva contatti diretti su Telegram, chiedeva documenti firmati e spiegava in termini tecnici perché i contenuti non venissero eliminati subito, anche dopo il pagamento. Dietro questa “intermediazione” si celava un sistema ben più strutturato, con IBAN intestati a collaboratrici mai contattabili direttamente.

Il caso è esploso con la testimonianza di una showgirl italiana, che ha denunciato un sistema opaco di pacchetti e tariffe per cancellare foto, messaggi e intere discussioni. Tariffe non solo altissime, ma anche variabili e contrattabili, come in un vero e proprio listino nero dell’online reputation.

Un sistema a pagamento per il silenzio

Le cifre richieste variavano tra 250 e 1.000 euro al mese. Pagando, si otteneva l’inserimento del proprio nome in blacklist – in modo che non comparisse più nelle discussioni – e la promessa di una continua attività di rimozione. In alternativa, era possibile pagare “a ore”: 2.300 euro per tre ore al giorno di “pulizia”.

In alcuni casi, venivano offerti sconti: 700 euro per chi chiedeva solo la rimozione, senza ulteriore protezione. Tutti i pagamenti avvenivano tramite bonifico, PayPal o criptovalute, destinati a due donne presentate come “avvocate” – Giulia e Giada – delle quali però non esiste alcuna iscrizione agli albi professionali.

Boss Miao phica chat_Donnaclick
Chat Boss Miao_(Depositphotos.com)_Donnaclick

La notizia che sta facendo discutere

Secondo quanto rivelato da Fanpage.it, anche solo un commento online poteva costare fino a 1000 euro. Questo perché le discussioni sul sito Phica venivano riaperte continuamente dagli utenti, rendendo necessaria – secondo quanto dichiarato da Boss Miao – una “protezione costante” per evitare che i contenuti tornassero visibili.

Il sistema, spacciato come un servizio legale di tutela dell’immagine, si reggeva su un meccanismo di ricatto implicito: pagare per far sparire ciò che non sarebbe mai dovuto comparire. Ora sarà la magistratura a stabilire se tutto questo rientri nei limiti della legalità o se si tratti di una truffa organizzata ai danni di chi cercava solo di difendersi.