Il padrone del Corriere, La7 e del Torino potrebbe raccogliere il testimone del suo “maestro assoluto” Silvio Berlusconi. Urbano Cairo, classe ’57, si prepara a entrare in politica? Si moltiplicano le voci riguardo a Urbano Cairo, padrone del Torino, del Corriere della Sera, di La7 e della Cairo Communication, come possibile erede politico di Silvio Berlusconi, il suo “maestro assoluto”. La suggestione è sempre più forte e il dibattito cresce tra gli addetti ai lavori anche nel giorno del funerale di Silvio Berlusconi.
La recente intervista con Aldo Cazzullo sul Corriere, in cui Cairo ricorda i suoi “quattro anni straordinari” come assistente personale di Berlusconi, alimenta ulteriormente queste voci. Inoltre, secondo il quotidiano Repubblica, Cairo starebbe cercando di mettere insieme una cordata per rilevare Mediaset, attualmente di proprietà di Bollorè.
Ci sono anche altri segnali che suggeriscono che Urbano Cairo potrebbe essere interessato a un futuro in politica. Durante uno Speciale TgLa7 condotto da Enrico Mentana, quando gli è stato chiesto del suo possibile futuro elettorale, Cairo non ha negato, ma ha risposto con ammiccamenti simili a quelli che Ronald Reagan forniva ai cronisti nel ’64, quando gli chiedevano se volesse passare dalla presidenza del sindacato attori a quello degli Stati Uniti d’America.
Cairo ha sempre dimostrato una grande ammirazione per Berlusconi e il suo percorso imprenditoriale. Nel corso degli anni, ha acquisito diverse aziende del settore editoriale e televisivo, tra cui Giorgio Mondadori, La7 e il Corriere della Sera. Il suo stile di gestione e la sua dialettica colloquiale lo rendono simile all’ex Presidente del Consiglio italiano.Non è la prima volta che si parla di una possibile discesa in campo di Urbano Cairo. Già nel 2019, durante una convention dei giovani imprenditori a Napoli, Cairo aveva espresso una sorta di piattaforma programmatica su fisco, tasse e lavoro che sembrava quella di un futuro partito. Successivamente, Il Fatto Quotidiano lo indicava come possibile catalizzatore di un polo moderato e “anti-sovranista” dopo le elezioni del 26 maggio.
C’è da dire che Forza Italia è riuscita a resistere sia alle elezioni europee che alle politiche, grazie soprattutto alla grinta di Silvio Berlusconi. Il paradosso è che, mentre Forza Italia rischia la diaspora dopo la scomparsa del Cavaliere, proprio Cairo potrebbe rivelarsi l’erede tanto atteso.
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