“DOCCIA VIETATA A QUEST’ORA”: ratificata la multa express da 800€ | Niente deroghe: l’articolo 844 del C.C. lo dice chiaro e tondo
Non esiste un divieto assoluto, ma la doccia di notte in condominio può portare a sanzioni e risarcimenti se supera la normale tollerabilità.
Doccia in condominio
Fare la doccia di notte può sembrare un gesto innocuo, ma in certi casi può diventare fonte di litigi e persino di azioni legali.
Molti italiani si chiedono se lavarsi in piena notte possa rappresentare un problema. L’acqua che scorre, lo scarico o altri rumori collegati al bagno possono disturbare chi riposa nell’appartamento accanto, soprattutto nelle ore notturne. Non esiste una norma che vieti di lavarsi dopo una certa ora, ma la questione si lega al concetto di rumore eccessivo e alla tollerabilità acustica. In particolare, si valuta la frequenza con cui avviene il disturbo, la durata e l’orario in cui si manifesta.
Il problema si accentua quando la doccia notturna non è un episodio isolato ma diventa un’abitudine quotidiana, magari abbinata a phon o lavatrici. In questi casi, chi subisce il disturbo può chiedere un risarcimento se dimostra che il rumore supera la normale soglia di sopportazione. In situazioni estreme, il comportamento può persino configurare un reato. È importante quindi chiarire che non si parla di un semplice gesto privato, ma di un atto che coinvolge il rapporto con gli altri.
Il contesto diventa ancora più chiaro se pensiamo al vivere in un ambiente condiviso: il condominio. È proprio qui che nascono la maggior parte delle lamentele e delle dispute. Anche se la legge non vieta di fare la doccia a mezzanotte, l’articolo 844 del Codice civile stabilisce che nessuno debba superare la normale tollerabilità con i rumori prodotti. Di conseguenza, se l’impianto idraulico è rumoroso e le docce avvengono costantemente di notte, il diritto al riposo dei vicini prevale.
La “normale tollerabilità” è un concetto relativo, che cambia in base a più fattori: intensità del rumore, durata, frequenza, isolamento acustico degli edifici e persino abitudini del luogo. Una doccia veloce ogni tanto è accettabile, ma docce lunghe e rumorose ogni notte possono essere considerate moleste. In questi casi il cittadino disturbato ha diritto a rivolgersi al giudice e, se necessario, presentare una perizia acustica per dimostrare l’entità del problema.
Regole condominiali e sanzioni
Il regolamento condominiale non può vietare esplicitamente l’uso della doccia in certe ore, ma può fissare orari di silenzio nei quali è richiesto un comportamento più rispettoso. Di solito si tratta della fascia notturna (21:00-8:00) e di quella pomeridiana (13:00-15:00). Durante questi periodi è consigliato evitare rumori eccessivi. Se il disturbo diventa abituale, l’assemblea può stabilire sanzioni fino a 200 euro, che possono arrivare a 800 in caso di recidiva.
Se le docce notturne provocano un fastidio costante, chi le subisce può chiedere un risarcimento danni. Nei casi più gravi, il disturbo può configurare il reato di disturbo alla quiete pubblica (art. 659 c.p.) o addirittura quello di stalking condominiale, se il comportamento è reiterato e finalizzato a molestare. La giurisprudenza, in più occasioni, ha riconosciuto il diritto a essere risarciti per immissioni acustiche che superano i limiti della sopportabilità.

Come prevenire i conflitti in condominio
Per evitare tensioni, la prima regola è il buon senso. Se si deve fare la doccia di notte, meglio scegliere soffioni silenziosi e docce a basso flusso, riducendo i tempi al minimo. Evitare di far partire lavatrici o usare phon in tarda serata può aiutare a mantenere la tranquillità. Anche piccoli accorgimenti, come chiudere la porta del bagno o inserire tappetini fonoassorbenti, possono ridurre notevolmente il rumore percepito dai vicini.
Se i disturbi persistono, la comunicazione resta la via più efficace. Parlare con chi provoca il rumore può risolvere la maggior parte dei conflitti senza arrivare in tribunale. In caso contrario, è sempre possibile ricorrere alle vie legali per tutelare il proprio diritto al riposo. Come ricorda immobiliare.it il punto chiave è l’equilibrio: nessuno può impedire di lavarsi, ma nessuno, d’altro canto, deve sopportare rumori che superano la normale tollerabilità.
