Lavoro, PERMESSI RADDOPPIATI per chi ha figli: ora ti spettano 2 anni in più | Nessuno lo sa ma è legge: ti pagano per stare a casa
Papà gioca con il suo bambino_Donnaclick (Depositphotos.com)
La Legge di Bilancio 2026 cambia tutto per i genitori: nuove tutele, più flessibilità e aiuti economici pensati per chi lavora e cresce figli.
I genitori che lavorano oggi si trovano a dover conciliare tempi serrati e responsabilità familiari sempre più complesse. Tra impegni in ufficio e figli da seguire, spesso manca il tempo per occuparsi davvero della vita familiare. È qui che entrano in gioco i congedi parentali, strumenti fondamentali per garantire un equilibrio sostenibile tra lavoro e cura dei figli.
Il congedo parentale non è un diritto nuovo, ma è sempre stato limitato nel tempo. Fino a oggi, infatti, i genitori dipendenti potevano usufruirne solo fino ai 12 anni di età del figlio. Una finestra che molti ritengono insufficiente, specie considerando le esigenze educative ed emotive che si protraggono ben oltre l’infanzia.
Proprio per rispondere a queste necessità, la Manovra 2026 introduce un pacchetto di riforme pensato per le famiglie. L’obiettivo è chiaro: rafforzare il supporto a chi lavora e al tempo stesso cresce bambini e ragazzi. Dai congedi ai permessi per malattia, passando per nuove agevolazioni per le mamme e per i genitori separati, le misure toccano ogni fase della vita familiare.
Non si tratta solo di più tempo, ma anche di più tutele economiche. Durante il congedo parentale, i genitori ricevono un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera. I primi tre mesi, se fruiti entro i sei anni del bambino, sono coperti fino all’80% dello stipendio. Un aiuto concreto, soprattutto per chi decide di prendersi cura dei figli senza rinunciare completamente al lavoro.
Più giorni per malattia e aiuti per rientrare al lavoro
Cambia anche il quadro dei permessi per assistere i figli malati. Attualmente sono previsti 5 giorni all’anno per i genitori di figli tra 3 e 8 anni. Con la nuova legge, questi diventano 10 e la fascia d’età si estende fino ai 14 anni. Un raddoppio netto, che tiene conto delle reali esigenze delle famiglie, anche con figli adolescenti.
In parallelo, arrivano incentivi per le mamme con almeno tre figli minorenni. Chi assume queste donne beneficia di una decontribuzione fino a 8.000 euro. Inoltre, per i genitori con tre figli conviventi sarà più facile richiedere il part-time, senza limiti temporali in caso di figli disabili. L’obiettivo è favorire il rientro nel mondo del lavoro e una migliore gestione del tempo familiare.

La novità che tutti aspettavano: 2 anni in più per stare a casa
La notizia clou è l’estensione del congedo parentale fino ai 14 anni di età del figlio. Finora era previsto solo fino ai 12. Ora, grazie alla Legge di Bilancio 2026, le famiglie italiane avranno due anni in più per poter usufruire di questa opportunità. Una modifica sostanziale che permette a milioni di genitori di allineare meglio il proprio lavoro con i bisogni dei figli in età scolare.
Un cambiamento che pochi conoscono, ma che è già realtà. Il congedo resta volontario e condiviso tra entrambi i genitori (massimo 10 mesi, estensibili a 11 se il padre ne utilizza almeno 3). Ma il fatto che ora sia accessibile fino all’adolescenza dei figli rappresenta un passo decisivo verso un welfare più flessibile e centrato sui bisogni reali delle famiglie.
